Nuove linee guida per la Legge 40

Il 30 aprile sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale le nuove linee guida alla legge 40 del 2004 in materia di procreazione assistita. Le nuove direttive impongono alcuni cambiamenti importanti all'applicazione della legge.

A partire della rimozione del divieto di diagnosi pre-impianto

Le principali novità delle nuove linee guida, dunque, riguardano l'eliminazione dei commi del testo precedente, "che - spiega il ministero della Salute in una nota - limitavano la possibilità di indagine solo a quella di tipo osservazionale".

Il nuovo testo ha dunque sostanzialmente recepito le sentenze di alcuni tribunali, e quella del Tar del Lazio dell'ottobre 2007 in particolare, "che ha annullato le linee guida precedenti proprio in questa parte, ritenendo tale limite non coerente con quanto disposto dalla legge 40". La seconda novità riguarda la possibilità di ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) anche alla coppia in cui l'uomo sia portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili. Dunque via libera alle tecniche di Pma per malati di Aids ed epatite B e C.

Un'estensione motivata dal fatto che "queste condizioni sono assimilabili ai casi di infertilità per i quali è concesso il ricorso alla fecondazione assistita. In questi casi c'è infatti un elevato rischio di infezione per la madre e il feto conseguente a rapporti sessuali non protetti con il partner sieropositivo. Un rischio che, di fatto, preclude la possibilità di avere un figlio a queste coppie".

Il terzo nodo affrontato dalle nuove linee guida firmate da Livia Turco prevede che "ogni centro per la Pma debba assicurare la presenza di un adeguato sostegno psicologico alla coppia, predisponendo la possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo adeguatamente formato nel settore". Si è così concluso l'iter di emanazione di questo provvedimento, secondo quanto previsto dalla stessa legge 40 che indica la necessità di un aggiornamento delle linee guida almeno triennale in rapporto all'evoluzione tecnico-scientifica e da attuarsi avvalendosi dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e previo parere del Consiglio superiore di sanità (Css).

Il principale organo consultivo del ministero della Salute si era espresso due volte in merito, la prima volta "il 19 luglio 2007, quando rilevò la sussistenza dei presupposti tecnico-scientifici per l'aggiornamento delle linee guida, fornendo altresì una serie di indicazioni di merito al ministro della Salute finalizzate al miglioramento delle vecchie linee guida. La seconda - ricorda il comunicato del dicastero di Lungotevere Ripa - il 9 aprile scorso, quando ha sottolineato la coerenza del testo delle nuove linee guida, per la parte di pertinenza, con il suo precedente parere del 19 luglio".

Pagina pubblicata il 01 maggio 2008

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