Violenza, non si fa cassa sulla pelle delle donne

La violenza sulle donne è una dolorosa e amara questione la cui valutazione e ripugnanza dovrebbe unire, invece che dividere, nel trovare una soluzione adatta e duratura.

Non è così nel nostro Paese, in cui il tanto decantato clima di dialogo ritrovato, che dovrebbe portare a decisioni comuni per il bene dell'Italia, non esiste per questioni tanto importanti che riguardano i diritti umani delle donne.

Ecco che così vediamo proprio le donne contrapporsi sul da farsi in una materia che inevitabilmente le riguarda tutte da vicino. Ieri le polemiche tra le figure femminili di maggioranza e opposizione sono state forti a seguito dei dati riportati dal Sole 24 ore sulla copertura del taglio dell'Ici.

I discorsi di Mara Carfagna non sono serviti a placarle. Proprio ieri la Ministra delle Pari Opportunità ha annunciato che il fenomeno della violenza contro le donne non sarà dimenticato dal nuovo governo, evidenziando la propria intenzione a chiedere fondi da stanziare come mezzo di sussidio 'all'attuazione di una normativa che attualmente è allo studio dei tecnici'.

Ciò che servirebbe, secondo Carfagna, sono 'norme che garantiscano misure di protezione integrale contro la violenza di genere, pene severe e processi più veloci'. La Ministra si è quindi detta pronta a impegnarsi per 'fare in modo che questa normativa e i fondi, che a essa verranno collegati, si traduca in azioni concrete per le donne''. Secondo alcune esponenti del Pd, però, i fatti smentirebbero le parole e le promesse riguardo una risoluzione efficace del fenomeno della violenza sulle donne. Barbara Pollastrini, ex Ministra delle Pari Opportunità del precedente governo, si è detta 'indignata, ma anche amareggiata per i livelli di cinismo che, con questa destra, può raggiungere la politica'.

Secondo Pollastrini, "durante la campagna elettorale hanno fatto promesse sull'onda di delitti efferati e di drammi che hanno annichilito le donne. In concreto, vediamo il trionfo dell'indifferenza". In particolare lo sdegno è indirizzato al taglio al Fondo istituito dalla Finanziaria 2008 con 20 milioni di euro per il sostegno alle vittime e per la prevenzione.

Questa intenzione della maggioranza è definita da Pollastrini una 'vergogna': 'si intende tagliare il Fondo destinato alla prevenzione, ai numeri verdi, all'informazione a quante si sentano minacciate, ai centri antiviolenza, alle case per le donne maltrattate e offese, al monitoraggio delle molestie'. Tuttavia, secondo le parole della parlamentare del Pd, l'opposizione non farà passare inosservata questa possibile misura del governo, anzi agirà facendo pressione sulla maggioranza. 'In Parlamento e nella società, con una rete di donne e uomini consapevoli sveleremo una dopo l'altra le cattive intenzioni del governo e incalzeremo perchè vengano riparati errori e malefatte. Tanto più quando in discussione sono le donne e i loro diritti umani'.

Dura nei confronti del governo anche Vittoria Franco, ministra ombra delle Pari Opportunità. Franco appare dubbiosa sulla reale considerazione delle donne da parte del governo Berlusconi. La ministra ombra delle pari opportunità ha infatti così commentato: 'il primo atto del governo contro la violenza sulle donne' Un bel taglio al Fondo istituito dalla Finanziaria 2008 con 20 milioni di euro per il sostegno alle vittime e la prevenzione. E' un atto gravissimo che, a parte gli annunci, chiarisce la reale intenzione dell'esecutivo Berlusconi sulle donne e sulle politiche sociali in genere'. Per Franco 'è davvero molto grave che per coprire il taglio indiscriminato dell'Ici a vantaggio anche delle fasce più abbienti il governo abbia tagliato i fondi a tutta una serie di politiche sociali.

Tra queste c'e' il fondo, istituito con la Finanziaria 2008, che stanziava 20 milioni di euro per il sostegno alle vittime della violenza di genere e la prevenzione contro i reati sulle donne. Si tratta di un fondo molto importante, istituito in risposta ai dati drammatici sulla violenza contro le donne che vedono 14 milioni di vittime in Italia'. Vittoria Franco vede inoltre, da parte del governo, una riduzione della questione della violenza sulle donne a fenomeno legato alla sicurezza e all'immigrazione: 'si vuole ricondurre il problema della violenza contro le donne all'immigrazione, quando il fenomeno è molto più' complesso e riguarda per lo più' la violenza familiare'.

Per tutti questi motivi Franco si dice determinata a presentare 'un'interrogazione parlamentare rivolta alla ministra Carfagna, al ministro dell'Economia Giulio Tremonti e al Presidente del Consiglio''. Ma il governo non era l'alfiere della sicurezza'". "Dove sono finite le belle intenzioni e le prediche contro il lassismo che ripetevano quotidianamente in campagna elettorale' Sono finite in fumo, aggiungono le deputate del Pd Emilia De Biasi, Manuela Ghizzoni e Carmen Motta, ricordando che "la violenza alle donne e' un fenomeno preoccupante e in ascesa.

E un paese civile dovrebbe combatterla senza esitazioni e con il massimo dispiegamento di risorse economiche, politiche e culturali. Purtroppo- concludono- constatiamo che dopo le autostrade e le televisioni la nuova priorità del governo è proprio l'abolizione dei 20 milioni di euro per il Piano contro la violenza alle donne". Si tratta di "un assurdo abbassamento della guardia che riporta il fenomeno della violenza sulle donne nel segreto delle famiglie mentre, come è noto, la maggior parte delle violenze alle donne avviene proprio in ambito familiare'.

Gli ultimi tre casi venuti alla luce, ieri: a Sommantino, in provincia di Caltanissetta un uomo per vendicarsi della fidanzata che lo aveva lasciato la sequestra e legata a un albero la minaccia di farle fuoco. Il giovane, ora in carcere, non si era rassegnato alla fine del rapporto e l'aveva più volte minacciata, anche davanti alle sue amiche. In un'occasione aveva cercato di strozzarla con una sciarpa che la ragazza teneva al collo. In un'altra aveva cercato di investire la ragazza e un amica con la propria autovettura, e le due donne si erano spostate repentinamente evitando il peggio. Un altro giovane di Bordighera, che da tempo perseguitava l'ex fidanzata (schiaffi, minacce per telefono e via sms -''ti uccido'', ''ti ho visto uscire con un altro'' - e appostamenti sotto casa), è da ieri agli arresti domiciliari dopo che il magistrato ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare per minacce, ingiurie e violenza privata nei confronti del giovane, dopo che la ragazza, spaventata dall'ennesima minaccia non si è decisa a ricorrere alle forze dell'ordine.

Nelle Marche un marocchino di 28 anni ha incominciato a violentare l'ex compagna, minacciandola che se avesse parlato le avrebbe portato via il bambino, nato da un'altra relazione. Ma la donna ha trovato la forza di parlare, recandosi direttamente alle forze dell'ordine di Fermo: dopo il racconto gli agenti hanno verificato direttamente sul campo la violenza perpetrata del magrebino. Immediatamente sono scattate le manette.

Ora l'imputato dovrà rispondere delle pesanti accuse di violenza sessuale, violenza privata e minacce aggravate. Tre casi emblematici, a testimonianza di quanto il problema sia prioritario, ma il governo sembra non volerlo recepire, senza contare ' aggiungono ancora Sandra Zampa deputata del Partito Democratico e Albertina Soliani senatrice dello stesso partito. - che"Al danno si aggiunge la beffa nel sapere che quei fondi verranno molto probabilmente destinati alla copertura del tanto pubblicizzato taglio dell'Ici peraltro già previsto dalla finanziaria del 2008 per le famiglie meno abbienti". "La destra italiana ' concludono Zampa e Soliani - pur riempiendosi la bocca con il bisogno di sicurezza va a sottrarre risorse proprio ad un ambito come quello della violenza sulle donne quanto mai importante in questo momento". 'Viene quasi il dubbio, e spero che non sia così, che la ministra Carfagna ' è ancora il commento di Silvana Mura, Idv - non se ne sia neppure accorta.

Il fenomeno della violenza sessuale ai danni delle donne continua ad essere una delle urgenze da risolvere e tagliare tutti i fondi destinati dal governo Prodi a progetti di prevenzione e sostegno è un segnale molto preoccupante che va nella direzione opposta. La ministra Carfagna batta un colpo e dia prova della sua esistenza". Chiamata in causa Mara Carfagna giudica quello sollevato a sinistra un 'polverone inutile', e promette che i fondi che chiederà di stanziare serviranno per il sussidio all'attuazione di una normativa che attualmente è allo studio dei tecnici". "A dispetto dei polveroni della sinistra, che guarda più alla forma che alla sostanza, sarà mia cura - conclude la ministra - fare in modo che questa normativa e i fondi, che a essa saranno collegati, si traduca in azioni concrete per le donne".

'Per contrastare il doloroso fenomeno della violenza contro le donne servono norme che garantiscano misure di protezione integrale contro la violenza di genere, pene severe e processi più veloci", continua Carfagna. Le sue parole però non tranquillizzano e non soddisfano la senatrice Vittoria Franco, ministra ombra delle Pari Opportunità, che rispondendo a Mara Carfagna, ribatte: "Noi non facciamo polveroni ma 'fatti" avendo destinato soldi ai centri antiviolenza e alla prevenzione con la Finanziaria 2008".

"Il taglio dell'Ici indiscriminato, anche a vantaggio dei ceti più abbienti non era certo un'emergenza - incalza Vittoria Franco - specie a scapito di politiche sociali e interventi importantissimi. Questo atto del governo è e rimane molto grave, a prescindere dalle promesse della ministra Carfagna".

"Su un tema così drammatico come quello della lotta alla violenza contro le donne è vietato fare il gioco delle tre carte', aggiunge infine Pollastrini. "Quante parole, quanto fumo, per cercare di negare l'evidenza - prosegue l'esponente del Pd -. E cioè che s'intende cancellare quel che già c'era, ovvero lo stanziamento di 20 milioni di euro che permetteva di sostenere il Piano nazionale di contrasto alla violenza. "L'onorevole Pollastrini ama le critiche ma dimentica di essere la prima responsabile del mancato utilizzo dei fondi per combattere la violenza sulle donne.

Se il ministro Tremonti ha potuto impegnare questo stanziamento per non far pagare l'Ici sulla prima casa dei cittadini, è soltanto perché l'ex ministro non e' stato in grado di utilizzarlo', afferma Barbara Saltamartini, esponente del Pdl e responsabile del Dipartimento Pari opportunità di An. "Il nostro obiettivo -prosegue Saltamartini- è individuare politiche corrette e mirate cui far corrispondere i relativi finanziamenti. Perciò occorre ripartire da una proposta legislativa che da un lato contempli inasprimento e certezza della pena, dall'altro assicuri un più efficace controllo del territorio, così come previsto -conclude - nel pacchetto sicurezza presentato durante il primo Consiglio dei ministri".

A ribadire, ancora, che, la scelta del governo di adottare iniziative efficaci e strumenti adeguati, non è un'operazione meramente propagandistici o di facciata". Infatti, sostiene la leghista Carolina Lussana, occorre che i fondi non siano solo previsti, ma che le risorse siano effettivamente utilizzate a favore di progetti e iniziative per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza sulle donne, prima causa di morte fra i 16 e 44 anni".

Secondo la parlamentare leghista, proprio contro la violenza che colpisce le donne italiane "avrà una grandissima importanza, il pacchetto sicurezza Maroni che prevede un contrasto severo all'immigrazione clandestina, proprio per colmare quel deficit di legalità di cui molto spesso le donne sono le maggiori vittime". Quindi, conclude, "la sinistra apre una polemica strumentale su un argomento estremamente grave mentre su questi temi bisognerebbe essere seri e concordi".

Centri antiviolenza

 

Pagina pubblicata il 02 giugno 2008

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