Una regola per lo scambio di campioni

"Ogni anno i laboratori di tutto il mondo si scambiano migliaia di cellule e campioni biologici, fondamentali per studiare le malattie e sviluppare test diagnostici predittivi dello stato di salute di ogni persona. Ma l'Italia non ha regolamenti che disciplinino questo flusso"
Metterli a punto è l'appello lanciato da Giuseppe Novelli, preside della Facoltà di Medicina dell'università di Roma Tor Vergata, in occasione della tavola rotonda 'Anche le cellule passano le frontiere', organizzata ieri nella capitale dalla cattedra Jean Monnet ad personam di biodiritto della Commissione europea, dal Network di biodiritto e bioetica e dal Centro di studi biogiuridici Ecsel (European Centre for Science, Ethics and Law).

"Il nostro Paese - ha aggiunto l'esperto - deve discutere di questa materia in maniera multidisciplinare e confrontarsi con le istituzioni europee, come l'Agenzia europea dei farmaci (Emea) e l'Ocse, che da anni hanno formato gruppi di lavoro incaricati di emanare linee guida ad hoc.

Dobbiamo adeguarci all'Europa, senza censure provocate dalla scarsa conoscenza del problema", ha avvertito. "Iniziative come quella di oggi (ieri ndr) - ha continuato Luca Marini, vicepresidente del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) - servono a sollecitare il dibattito e il confronto pubblico su questo tema.

Alcune forze politiche, nel nostro Paese, hanno dapprima appoggiato con convinzione gli ideali europei, ma da quando hanno capito che la libera circolazione riguarda anche le cellule e i tessuti, li osteggiano.

In Italia vige un quadro normativo contraddittorio: la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, per esempio, vieta l'utilizzo delle cellule staminali embrionali estratte in Italia, così come la commercializzazione di questo materiale biologico, ma non parla dell'importazione.

Prima di questa normativa esistevano delle ordinanze che la impedivano, ma che non sono poi state riprese dalla legge stessa. Noi, comunque, presenteremo i risultati della tavola rotonda al Governo, che so impegnato su questo fronte".

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Pagina pubblicata il 11 marzo 2009

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