Ipasvi, vaccinazione utile per garantire servizi

La vaccinazione prioritaria anti-H1N1 degli infermieri, considerati tra le categorie che svolgono funzioni essenziali, è una misura utile per garantire l'assistenza ai cittadini anche durante il picco della pandemia, previsto tra il 18 dicembre e il 18 gennaio.

A dirlo è Barbara Mangiacavalli, segretario nazionale della Federazione dei Collegi degli infermieri (Ipasvi), commentando l'ordinanza sulle vaccinazione contro la nuova influenza firmata dal viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, in cui si indicano le categorie cui sarà offerta prioritariamente la possibilità di ricevere il vaccino. Primi tra tutti gli operatori sanitari. "Le decisioni adottate dal ministero del Welfare - spiega all'ADNKRONOS SALUTE Mangiacavalli - sono appropriate perché, di fatto, vaccinare gli operatori sanitari, che saranno coinvolti in prima linea nella pandemia, è fondamentale. Così, infatti, si garantisce un adeguato livello di assistenza ai cittadini che si rivolgeranno alle strutture sanitarie e che dovranno trovare, necessariamente, gli infermieri oltre che i medici. Insomma, si tratta di un"assicurazione' per offrire le necessarie risposte al bisogno di salute che emergerà in autunno". La campagna vaccinale, dunque, "dovrebbe in qualche modo tutelarci da picchi di assenze per malattie del personale sanitario proprio nel momento più difficile dell'epidemia", aggiunge Mangiacavalli. Che però ammette: "Al momento, non abbiamo indicazioni sull'orientamento degli infermieri italiani rispetto all'adesione alla vaccinazione".

L'Ipasvi, per ora, sta lavorando per aiutare gli infermieri a fare educazione sanitaria per applicare le norme di igiene più utili, a partire dal lavaggio delle mani. "Nella pagina centrale della nostra rivista 'L'infermiere' - che arriva 170 mila infermieri e che abbiamo appena chiuso - abbiamo inserito una pagina centrale divulgativa ad hoc". I vertici non si sono ancora confrontati su eventuali misure per sensibilizzare gli infermieri a vaccinarsi, "dovremo parlarne nel prossimo comitato centrale", dice il segretario nazionale, che però personalmente sceglierebbe senza dubbio l'immunizzazione: "Io mi occupo di organizzazione, non sono coinvolta nella clinica, non vorrei togliere il vaccino ad un infermiere che opera in reparto. Ma se mi sarà data dalla mia azienda l'opportunità di vaccinarmi, lo farò", conclude. 



Pagina pubblicata il 14 settembre 2009

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