Oncologia, Italia indietro su dolore. Medici promossi

Un Paese ancora indietro sulle terapie contro il dolore, dove resistono alcune spaccature sulla qualità dell'assistenza sanitaria fra Nord e Sud. E' l'Italia vista con gli occhi dei malati di cancro. Pazienti con tumori al colon retto, al polmone, al seno, alla prostata, che dopo lo shock della diagnosi si mettono con fiducia nelle mani dell'oncologo mentre vorrebbero un rapporto più forte con il proprio medico di famiglia.

Pazienti più consapevoli e informati che chiedono di partecipare alle decisioni, promuovono perlopiù i percorsi di cura in oncologia senza però risparmiare alcune critiche, e frequentano poco i servizi di sostegno psicologico e sociale. A fotografarli è un'indagine socio-sanitaria promossa da Bayer Schering Pharma e condotta su un campione di 2.746 pazienti di 37 strutture italiane di Oncologia medica. La ricerca diretta da Costantino Cipolla, docente del Dipartimento di sociologia dell'università degli Studi di Bologna, esplora gli aspetti psicologici e sociali della malattia, dal momento della comunicazione della diagnosi fino al rapporto con i medici e gli ospedali. Le reazioni di chi si ammala sono diverse e a influire è sia il livello di istruzione che la posizione geografica.

Discriminante, quest'ultima, che incide in particolare sulle terapie per il dolore: solo 4 pazienti su 10 le ricevono sempre, ma la percentuale di chi ha accesso a questi trattamenti è più bassa nel Centro-Sud. In questa parte dello Stivale si soffre di più, e dice di provare molto o abbastanza dolore il 40,2% dei pazienti del Centro e il 42,5% di quelli del Sud, contro il 36,4% dei ricoverati al Nord. Il dolore, confermano le risposte degli intervistati, viene curato di più nel Settentrione, dove il 43,4% dei pazienti dice di aver ricevuto sempre le terapie necessarie. La percentuale scende al 34,1% al Centro e al 32,1% al Sud e nelle Isole. Stesso discorso vale per il giudizio sull'assistenza medica: la percentuale dei soddisfatti va dal 46,25% dei pazienti a Nord al 22,28% a Sud.


Pagina pubblicata il 05 ottobre 2009

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