Antibiotici, le minacce del prossimo decennio saranno i batteri resistenti

Nei futuri dieci anni l'umanità dovrà affrontare una terribile minaccia, quella che gli antibiotici potrebbero perdere la loro efficacia a causa di ceppi batterici resistenti. Il "Rapporto sui rischi globali 2013" redatto dal World Economic Forum.

Facciamo prima una premessa. Il Global Risks Rapporto 2013 analizza i 50 rischi globali attualmente esistenti in termini di impatto, probabilità e le interconnessioni, sulla base di un sondaggio di oltre 1000 esperti provenienti da industria, governi e mondo accademico, ed ha indicato la resistenza agli antibiotici come uno dei più importanti rischi che corriamo.

Global Risks 2013 analizza tre principali casi di rischio di preoccupazione a livello globale:

Salute e Hubris, Economia e ambiente sotto stress, incendi digitali.

  • Nel campo sanitario, secondo il rapporto presentato, sono stati fatti enormi passi in avanti in materia di salute lasciando il mondo "pericolosamente" soddisfatto. Quell'aggettivo "pericolosamente" è legato all'aumento della resistenza agli antibiotici che potrebbe spingere i sistemi sanitari sovraccarichi sull'orlo del collasso,nello stesso tempo in cui un mondo iperconnesso permette alle pandemie di diffondersi rapidamente impedendo di attuare forme di contenimento. Questo caso di rischio si basa sulle connessioni tra la resistenza agli antibiotici, l'aumento costante delle malattie croniche ed il fallimento del regime internazionale di proprietà intellettuale.
  • Dopo un anno segnato da condizioni meteorologiche estreme, da Hurricane Sandy alle inondazioni in Cina, gli intervistati hanno valutato l'aumento delle emissioni di gas a effetto serra come il secondo rischio globale più probabile. Il primo decennio di questo millennio ha dimostrato molto chiaramente che i rischi naturali rappresentano un vero ed enorme pericolo per la pace e la sicurezza internazionale, in particolare nelle comunità più vulnerabili con scarsa capacità di resistere. I pericoli naturali portano non solo alla perdita di preziose vite umane, creano anche ingenti danni materiali, e modificano le capacità produttive creando impatti negativi sulla comunità. Risultati di quest'anno mostrano inoltre che il mondo è più a rischio a causa di una persistente debolezza economica che mina la nostra capacità di affrontare le sfide ambientali. A ciò si aggiunge la grave disparità di reddito, seguita da debito pubblico insostenibile con i conseguenti squilibri fiscali cronici.
  • Il rischio globale di una massiccia disinformazione digitale si trova, secondo gli analisti del World Economic Forum, al centro di una serie infinita di rischi tecnologici e geopolitici che vanno dal terrorismo, agli attacchi informatici ed il fallimento della governance globale. La iperconnettività potrebbe facilmente causare e facilitare gli "incendi digitali".

Tornando al primo dei punti di rischio analizzati dal rapporto il fenomeno della resistenza batterica, di cui abbiamo trattato svariate volte, già ora costa migliaia di morti, circa 25 mila in Europa, e danni economici dell'ordine di un miliardo e mezzo di euro in più di spesa sanitaria.

In questa situazione poco brillante in realtà il mondo ci si sta infilando da solo, attraverso l'uso indiscriminato e senza alcuna ragione degli antibiotici che, secondo una inchiesta svolta qualche tempo fa dalla rivista scientifica "British Medical Journal", sono stati insieme alla scoperta dei vaccini e delle tecniche anestetiche le più importanti innovazioni della storia della medicina.

C'è oggi, secondo il rapporto, un rischio reale di fare un salto all'indietro proprio per il consumo eccessivo, e senza controllo, di antibiotici fatto negli ultimi decenni.

Secondo le ultime statistiche negli Stati Uniti d'America nell'anno 2009 ne sono stati consumati più di tremila tonnellate ed agli animali d'allevamento intensivo ne sono stati somministrate ben 13 mila tonnellate.

A questo uso spregiudicato si sommano una serie di false ed errate convinzioni che portano i nostri concittadini ad usare l'antibiotico, senza consiglio medico, per situazioni in cui è totalmente inutile e dannoso.

L'esempio forse più eclatante è legato alla auto-prescrizione di molti pazienti che sono convinti, al 58%, quando hanno una infezione virale, come l'influenza , di prendere antibiotici per accelerare la guarigione.

Non solo non la accelera ma in realtà compromette la flora batterica "buona" e seleziona pericolosi ceppi resistenti.

Antonio Luzi

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10 dicembre 2013

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