Il futuro secondo la FNOMCEO

Un servizio sanitario equo, solidale e di qualità. Una buona politica sanitaria che rispetti l'autonomia dei professionisti. Il miglioramento della qualità dei servizi erogati, la prevenzione e la gestione del rischio clinico, l'adeguamento della vita professionale alle donne, che si avviano a diventare la componente più numerosa. E sono ancora ostacolate nella carriera.

Sono alcuni punti del documento conclusivo della "Prima conferenza nazionale della professione medica", organizzata a Fiuggi il 13 e 14 giugno dalla Federazione nazionale dell'ordine dei medici (FNOMCEO). Nella due giorni, Ordini, sindacati medici e società scientifiche hanno espresso, nero su bianco, un punto di vista comune su sei temi chiave: universalità del Servizio sanitario nazionale, rapporti con la politica, integrazione tra diverse aree della professione e del Sistema sanitario, rischio professionale, promozione della qualità delle cure, professione medica al femminile. Obiettivo dichiarato del documento finale: indicare soluzioni per la corretta manutenzione di un SSN che deve essere unitario equo, solidale e di qualità. "Le dichiarazioni di consenso che concludono i lavori intendono proporre indicazioni concrete per superare alcune criticità del nostro sistema - ha detto Amedeo Bianco, presidente della FNOMCEO - riconfermando l'impegno dei medici italiani a migliorare in maniera continuativa l'efficacia, la qualità, la sicurezza dei servizi offerti agli assistiti". I medici vogliono dare risposta "alle richieste dei cittadini - continua Bianco - che lanciano oggi preoccupanti segnali di sfiducia verso la sanità pubblica e privata e verso gli operatori".

Nel documento di Fiuggi i medici chiedono scelte politiche autorevoli e rigorose per riagganciare ad una sanità moderna efficace ed accessibile quelle parti del Paese, prevalentemente il Sud e le Isole ancora segnate da disuguaglianze sociali ed economiche. Necessari, in particolare, interventi su strutture e infrastrutture ospedaliere e territoriali, ma anche maggior investimento sull'umanizzazione e le cure a domicilio. Serve inoltre ridurre la mobilità sanitaria tra regioni, potenziando sia qualitativamente che quantitativamente l'offerta di servizi sul territorio rispetto alla domanda standard. Per quanto riguarda le liste d'attesa, poi, i medici indicano la necessità di una gestione corretta basata non sul semplice potenziamento delle prestazioni ma su una maggiore appropriatezza puntando anche su una maggiore responsabilità sia dei medici che dei cittadini.

Alla manifestazione della FNOMCEO non hanno preso parte alcune sigle sindacali che hanno lamentato l'assenza di una effettiva condivisione dei percorsi da intraprendere. Le sigle assenti a Fiuggi chiedono "un preciso e fattivo impegno della FNOMCEO, fino a oggi assente, per una riforma della legislazione ordinistica, che consenta una nuova stagione di rilancio e di rinnovamento, di partecipazione e di condivisione".

A questo proposito Bianco ha commentato: "Sono dispiaciuto per l'assenza di questi colleghi di cui ero già al corrente. Ho parlato con ciascun responsabile invitando personalmente le organizzazioni che hanno deciso di non partecipare. Spero di riuscire nei prossimi giorni a riavviare il dialogo". Ci sono delle imprecisioni, secondo Bianco, nelle dichiarazioni fatte dai sindacati "dissidenti". "Non siamo qui a rappresentare una federazione egemonica - ha spiegato Bianco - ma un progetto di partecipazione per dare alla professione un volto nuovo in maniera condivisa. A questo progetto si sono sottratti i sindacati che non hanno partecipato. Ma spero che, nei prossimi giorni - ha concluso - si potrà riavviare concretamente il dialogo e possano contribuire anche loro a questa svolta".

Pagina pubblicata il 16 giugno 2008

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