Balduzzi: la tassa di 3 centesimi sulle bibite gassate accende le polemiche

Una tassa di scopo sulle bevande gassate e zuccherate, 3 centesimi sulle bottiglie da 33 cl farebbero incassare alla Stato ben 250 milioni di euro.

Questa è l'ipotesi allo studio anticipata dal ministro della Salute Renato Balduzzi durante la trasmissione Radio Anch'io su Radio1.

Quindi il cibo spazzatura non sarà tassato, ma ci si limiterebbe solo alle bevande.

Il ricavato, ha spiegato  Balduzzi, potrà essere utilizzato "per iniziative di rafforzamento di campagne di prevenzione e di promozione di corretti stili di vita e ad alcuni interventi mirati in campo sanitario".

Secondo il ministro, una tassa di 3 centesimi  non dovrebbe creare problemi  "né ai consumatori né ai produttori".

Al contrario, ha spiegato Balduzzi, l'iniziativa potrebbe riporartare l'attenzione sul fatto che "metà dei nostri ragazzi consuma troppe bevande gassate e zuccherate".

In effetti non va dimenticato che il consumo di bevande zuccherate rappresenta una delle cause dell'obesità infantile.

Come c'era da aspettarsi la proposta ha suscitato diverse polemiche e vede contrari produttori, commercianti  e consumatori.

Per Assobibe, associazione dei produttori di bevande analcoliche, la tassa sarebbe "immotivata, discriminatoria e pertanto inaccettabile".

I produttori sostengono che l'Italia è al penultimo posto tra i Paesi UE per consumi pro-capite e che l'apporto calorico quotidiano delle bevande analcoliche gassate è più basso del 2%.

La Fipe-Confcommercio sostiene che l'educazione alimentare deve partire dalle scuole "perché un bambino ben educato al cibo diventerà un consumatore più consapevole".

Per la Coldiretti andrebbe aumentata la quantità di frutta nelle bibite che oggi per legge contengono soltanto  il 12% di vero succo.

Anche il Codacon  boccia la proposta come una "tassa ipocrita".

In argomento:

Bibite gassate e zuccherate da bambini, cuore a rischio da grandi

12 maggio 2012

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