Medici di famiglia, un clima da caccia alle streghe

Clima da 'caccia alle streghe' contro medici di famiglia. E' la preoccupazione della Federazioni italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), che commenta la notizia dei 53 medici di famiglia denunciati per truffa alla Asl numero 1 di Città  di Castello, in Umbria, perché avevano percepito quote per assistiti deceduti. Secondo il sindacato, la categoria è vittima, da anni, di un fenomeno di cattiva amministrazione delle risorse pubbliche da parte delle anagrafi comunali e di quelle delle aziende sanitarie. La denuncia dei 53 medici umbri , infatti, "mette ancora una volta in evidenza il problema della non perfetta rispondenza tra le anagrafi comunali e quelle delle Asl. Così, nonostante la comunicazione obbligatoria di avvenuto decesso all'ufficio comunale competente attraverso il modello Istat, l'anagrafe sanitaria non viene aggiornata". "Vogliamo ricordare - dice Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg - che, secondo la convenzione con il Servizio sanitario nazionale, il medico deve curare i pazienti. La verifica, l'aggiornamento degli elenchi degli assistiti, in seguito alla comunicazione di avvenuto decesso da parte dei Comuni, spetta unicamente alle Asl". L'azienda, inoltre, "è tenuta a comunicare al medico la revoca per decesso tempestivamente o comunque entro un anno dall'evento". E il leader della Fimmg ricorda che la magistratura, recentemente, ha riconosciuto la responsabilità  dell'Asl assolvendo in pieno i medici di famiglia, in un contenzioso di una Asl veneta. Milillo rileva come nessuno abbia messo in evidenza come in molte regioni d'Italia la 'pulizia' delle liste degli assistiti sia stata effettuata direttamente dai medici di famiglia. "Non si può imputare alla categoria un'inefficienza cronica del sistema. Pertanto la Fimmg appoggerà , nella certezza che ogni addebito ai colleghi sarà  ritirato, la richiesta degli inquisiti di avere il rimborso delle spese legali sostenute, nonché i danni morali da parte della Asl numero 1 di Città  di Castello".


Pagina pubblicata il 19 aprile 2007

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