Anoressia: Il difficile mestiere del genitore 2
Anoressia, il difficile mestiere del genitore: parte II.
Abbiamo visto infatti, che nell'adolescenza è essenziale il tentativo di svincolarsi e opporsi al genitore, che si accompagna in modo ambivalente ad un forte desiderio di regredire nell'infanzia.
Gli atteggiamenti di rivolta sono dunque un tentativo di separarsi che però spesso, date le modalità eccessive, squalifica chi li pratica, sottolineano piuttosto la dipendenza, il dolore, l'impotenza, il senso di inadeguatezza.
Dunque, una volta che il genitore ha individuato il problema della figlia è bene invitarla in modo fermo ad affrontare il suo problema e a chiedere aiuto ad una persona valida (Il fallimento acuisce l'impotenza e la difficoltà di riprovare).
Se l'interessata rifiuta decisamente ogni aiuto conviene non insistere, il genitore lamentoso e sofferente è del tutto in scacco. Meglio rivolgersi di persona ad uno psicoterapeuta del settore informandone la ragazza. Solo se quest'ultima prenderà l'iniziativa di fare delle domande, si mostrerà interessata e curiosa, si potranno dare delle informazioni.
Si tratta insomma di invertire la linea di tendenza! Non sono i genitori ad inseguire ,a spiare , a domandare ai figli.
Questo da all'essere figlio una grande responsabilità, si è impotenti,succubi, e onnipotenti insieme, si è al centro dell'universo dei propri genitori. E tanto più il malessere aumenta tanto più la certezza di un legame indissolubile si rafforza inconsciamente.
Allora invertire la tendenza è rendersi un po' più misteriosi per i propri figli, che si veda che c'è qualcosa al di là di loro, qualcosa da scoprire che possa rimettere in moto la loro curiosità e dare una nuova forza al loro desiderio. Possiamo pensare anche a degli atteggiamenti preventivi sempre utili da considerare come igiene mentale della famiglia: Così, in generale, sarebbe sempre opportuno non mostrare un attenzione eccessiva e soprattutto ansiosa a ciò che i vari membri della famiglia vogliono mangiare.
In particolare sarebbe opportuno evitare di acquistare del cibo speciale per indurre una figlia, un po' inappetente, in tentazione. Qualsiasi atteggiamento eccessivo da parte del genitore potrebbe condannarlo ad una specie di schiavitù, giustificata dal sintomo, ma a tutto detrimento della sua autorità di educatore.
Infatti, sappiamo quanto l'autorità genitoriale sia uno degli elementi critici della società contemporanea: non possiamo rimpiangere i nostri genitori cerberi, ma nemmeno diventare ostaggio dei figli: L'invenzione di nuove forme dell'autorità genitoriale, è una delle scommesse culturali più importanti per il nostro futuro.
Un altro punto fondamentale: Evitare condotte coercitive o eccessivamente educative nei confronti del cibo. La stessa cosa vale per l'aspetto fisico, il controllo del peso, l'abbigliamento. Infatti, come fare a superare questo momento così difficile di rifiuto del corpo adolescente, se il genitore stesso mostra di volerci in un certo modo, a certe condizioni? A volte i figli fanno domande a trabocchetto, vogliono il nostro giudizio, il nostro aiuto.
Ma in realtà vogliono solo essere rassicurati che sanno cavarsela da soli e che saranno amati al di là della loro apparenza. L'amore ha sempre bisogno di un al di là. Così sarebbe meglio evitare di intrudere nella vita della figlia, evitare di fare attività di spionaggio che sé scoperte potrebbero ledere tutta la fiducia.
Anche quando il disturbo verrà diagnosticato sarà l'interessata, con l'aiuto del suo medico o del nutrizionista, ad essere responsabile della propria dieta. Gli atteggiamenti di controllo si rivelano fallimentari anche quando vengono esplicitamente richiesti dall'interessata (sono sempre modalità di mettere alla prova il genitore, di misurarne la forza, la resistenza al problema, la capacità di andare al di là del sintomo).
Sarebbe molto utile se il genitore imparasse ad ascoltare cercando di spostare l'attenzione dal comportamento disturbato, senza fornire prescrizioni, anticipazioni, consigli. Dare la risposta giusta è il modo di calmare la nostra ansia di genitori, è dare una soluzione immediata.
Potrebbe essere letta come l'ansia di chiudere il problema, di non essere abbastanza interessati ai messaggi impliciti che questi ragazzi ci vogliono inviare.
Si sentiranno allora senza valore, il consiglio può essere letto in modo super- egoico, come una prescrizione, aumentando il sentimento di inadeguatezza, di incapacità di controllo, di imperfezione, di isolamento o di rivolta.
"Tu non li deludere, credono in te" I nostri figli hanno bisogno prima di tutto di qualcuno che abbia fede e creda in loro. Piuttosto che un genitore obbiettivo e puntuale conoscitore dei loro difetti. pagina precedente
Anoressia - Bulimia - Obesità Dipartimento di salute mentale RMD Centro integrato di psicoterapia: Psico-diagnostica, Terapia di gruppo, Terapia individuali, Gruppi Coordinamento e sinergia con le strutture internistiche territoriali
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Pagina aggiornata il 10 giugno 2009