Sterilità, intervista a Carlo Flamigni

I problemi clinici e psicologici, la diagnosi e le cure ordinarie. La fecondazione assistita. Tutto questo in una vera e propria antologia: il Primo ed il Secondo libro della Sterilità, di Carlo Flamigni, edito dalla UTET.

Se qualcuno fosse interessato a capire meglio come funziona la fisiologia della riproduzione, sia dell'uomo che della donna, e, quindi, a comprendere cosa fare quando 'un bambino non arriva' e quali opportunità o meno possano offrire le metodiche della riproduzione assistita, di certo non potrà che leggere la prima opera completa sulla sterilità.

L'autore, Carlo Flamigni, ginecologo e già professore ordinario di Ginecologia all'Università di Bologna, membro del Comitato Nazionale di Bioetica è considerato il padre della salute riproduttiva e della fecondazione assistita nel nostro Paese. Non solo, ma le sua passione per la scrittura e la divulgazione scientifica riescono a restituirci il suo sapere con piacevolezza. Chiare e documentate le informazioni fornite, arricchite da dati, studi scientifici e da una utilissima bibliografia. In particolare, il tracciato del percorso diagnostico, per verificare la presunta sterilità, offerto nel Primo libro di quest' opera, non manca di sorprenderci. Modifica i tanti luoghi comuni, le false e confuse domande, che con il professore CarloFlamigni, abbiamo cercato di approfondire.

Professore, è difficile diagnosticare la sterilità?

Innanzitutto partirei dalle definizioni. Fare chiarezza è importante anche per il loro valore medico-legale.La sterilità è l'incapacità di.iniziare una gravidanza, mentre l'infertilità è la incapacità di dare alla luce un bambino vitale e sano .

Quali e quante sono le cause della sterilità?

Le cause della sterilità, oggi, non sono infinite, ma pochissime. Infatti, alcune sono state escluse definitivamente anche dai libri di testo. Mi riferisco a quelle immunologiche e all'insufficienza luteale o ai follicoli non rotti, perché sono cose solo occasionali. Le cause sono fondamentalmente tre: quella maschile, che si sintetizza nella inadeguatezza del seme e nell'incapacità a fertilizzare l'ovocita; quella femminile, che può avere origine ormonale e/o meccanica.

Come si possono diagnosticare?

Per la sterilità ormonale, gli esami sono semplici. Alcuni si possono escludere. Ad esempio, se una donna ha un ciclo di 28 giorni dall'età di 12 anni, potrei escludere la mancata ovulazione. Comunque basta un test del sangue che dosi alcuni ormoni. Più complicata è la sterilità meccanicache deriva da: problemi infiammatori, endometriosi, tube che non catturano il follicolo.Molto frequente ed importante, tanto più quando la gravidanza è cercata in un età più avanzata. In questo caso gli esami sono molti. Più sono semplici, più sono fallaci. Meno sono fallaci, più sono complessi ed invasivi.

Può farci degli esempi?

Ad esempio, la più semplice è l'insufflazione tubarica. Serve per capire se le tube sono aperte o chiuse. Ma spesso la metà delle donne con una sterilità tubarica ha le tube aperte. Quindi, l'informazione che ricevo è modesta. Poi, l'isterosalpingografia. Se dice che c'è un problema e lo indica, l'errore è modesto, circa l'8%. Ma se non lo indica, i falsi positivi raggiungonoil 40%, davvero alto.Recentemente, i medici si sono inventati un altro esame per verificare se le tube sono aperte, ma con l'ecografo.

L'utilità per la paziente?

Nessuna. Serve solo a sottrarre lavoro e denaro ai radiologiche fanno l'insufflazione. Invece, io in molti casi suggerisco un esame invasivo, ma efficace, la laparoscopia.

Dovrebbe essere fatto sempre come primo esame?

Probabilmente no, ma in molti casi, si.

In quali casi?

Quando ci sono esami precedenti dubbiosi, ci aiuta a capire meglio se ci sono sorprese. Sempre, quando c' è stato un intervento chirurgico sulla pelvi, un fatto infiammatorio o una endometriosi. La conclusione è che, se io utilizzo un protocollo in cui gli esami sono semplici, l'infertilità idio patica (ovvero inspiegata) è il 20%. Mentre, con la laporoscopia l'errore è del 5%, la differenza del 15%, nell'accertamento della causa, la guadagno con l'esame ottico. Devo scegliere con i pazienti, dopo averli informati su tutto. I protocolli possono essere semplici, ma più approssimativi, oppure più complessi e più invasivi sul piano tecnico, ma più esatti. Ai pazienti lascerei l'opzione.

Gli esami inutili?

Quelli che non hanno evidenza scientifica. Ad esempio quelli della tossicità.

Quale messaggio finale manderebbe alle coppie che desiderano un figlio 'che non arriva'?

E' importante che uomini e donne siano informati per tempo. Se c'è un problema di ipofertilità, è affidata al caso. Al contrario, se il problema è di sterilità, non si può perdere tempo. I luoghi comuni sono pericolosi, come: 'Siete stressati, rilassatevi. State tranquilli, poi verrà'.

E gli aspetti psicologici?

Nel Primo libro gli dedico un capitolo importante, ma non possono essere banalizzati così. Tanto più quando l'età è avanzata, rispetto alla fertilità, occorre intervenire al più presto.

DI MONICA SOLDANO

Per approfondire:

Sterilità, cause e cure

Pagina pubblicata il 15 dicembre 2008

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