Cresce la violenza in famiglia verso le donne

Cresce la violenza in famiglia verso le donne, così come crescono le situazioni di difficoltà economica.

I risultati dell'indagine condotta nel 2003 dall'Associazione Gruppo Donne e Giustizia di Modena sui dati delle utenti che si sono rivolte al servizio gratuito di consulenza legale dell'Associazione, restituiscono una fotografia delle condizioni, di disagi e problematiche, vissute oggi dalle donne, viste attraverso i loro occhi.

INDAGINE "GRUPPO DONNE E GIUSTIZIA" MODENA\1

a cura: Associazione Gruppo Donne e Giustizia, Via del Gambero, 77 – Modena (Tel. 059.361861 - Fax: 059.374710 - eMail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).

L'analisi riferita al 2003 non modifica sostanzialmente i risultati dell'indagine sui dati raccolti nell'intero arco d'attività dell'Associazione, pubblicata lo scorso anno nel volume "Vent'anni di consulenza legale alle donne: 1982-2002. Dati e riflessioni".

Emergono, tuttavia, alcune differenze nei comportamenti e nelle condizioni femminili e si accentuano alcune tendenze già manifestatasi negli ultimi anni, che andranno verificate nel tempo.

Sono state 277 le donne che si sono rivolte al servizio nel 2003. Un dato in forte crescita rispetto alla media degli oltre vent'anni di attività del servizio, avviato nel 1982, con 127 utenti l'anno. Il segnale di un aumentato malessere e disagio della donna e delle famiglie, siano esse "regolari" o di "fatto", nonché di una maggiore determinazione delle donne ad uscire da situazioni di sofferenza, che le spinge ad informarsi sulle possibilità di aiuto e sostegno, oltre che sintomo di una aumentata fiducia delle donne nell'aiuto che Associazione offre per cercare soluzioni ai problemi legali connessi al mondo del lavoro, ai rapporti familiari e di coppia.

E' italiana - ma aumenta sempre più il numero delle donne straniere -, risiede a Modena e provincia, è diplomata, ha dai trenta ai quarant'anni e un lavoro dipendente, è coniugata con figli. E' questa l'"immagine tipo" dell'utente che si è rivolta al servizio.

Le domande avanzate con maggiore frequenza riguardano la "separazione" (43%), seppure il dato sia in calo rispetto al passato. Diminuiscono le richieste di informazione su "divorzio", scese al 4%.

Sono in aumento, invece, le richieste su "situazione economica e patrimoniale" (28,16%), "assegno di mantenimento" (27,44%), "affido dei figli" (19,86%) e "famiglia di fatto/convivenza" (oltre il 10%). Sono in crescita anche le richieste d'informazione su "assistenza sociale", "ricerca alloggio", "ricerca lavoro", "sussidi", dati che evidenziano la presenza di situazioni crescenti di difficoltà economica.

Sono in aumento i disagi di tipo psicologico (oltre il 66%), sempre al primo posto tra le cause di sofferenza delle donne, provocati da comportamenti quali: "minacce", "disinteresse alla vita familiare", "tradimenti", "persecuzioni", "controlli", "inganni", "assenza di comunicazione", "ricatti", "menzogne". L'aumento di situazioni di violenza è denunciato dalla significativa crescita delle voci "minacce" (17%) "persecuzioni" e "controlli", indicate dalle donne per il 2003 tra le principali cause di disagio.

Al primo posto, negli anni precedenti, si segnava la voce "assenza di comunicazione". Cresce anche la voce "mancata o parziale corresponsione dell'assegno di mantenimento" (16,25%). Si registra, quindi, un forte aumento del numero dei padri che non si occupano dei figli dopo la separazione dalla moglie e/o convivente. E aumentano anche i disagi/violenze fisiche (20%), un dato che denuncia l'aggravarsi degli episodi di violenza fisica contro le donne nell'ambiente familiare.

Cresce in modo considerevole il numero delle utenti nella fascia d'età dai 31 ai 40 anni (41%), tra i 51 e i 60 anni (15,47%) e le ultra sessantenni (7,55%). Sempre poche, ma leggermente in aumento, le donne d'età inferiore ai venti anni (0,75%).

Quest'ultimo dato può dipendere dai cambiamenti comportamentali dei giovani rispetto a scelte definitive quali il matrimonio o l'unione di coppia, come afferma Renata Bergonzoni, presidente dell'Associazione Gruppo Donne e Giustizia: «Queste scelte avvengono oggi in età più adulte rispetto al passato, ciò induce a rinviare la formazione del nucleo familiare, spostando conseguentemente l'insorgere delle problematiche di relazione/convivenza.

Mentre l'aumento significativo dell'affluenza al servizio di donne più adulte, sembra confermare che l'elaborazione del rispetto di sé, la consapevolezza dei propri diritti, rappresentano un'acquisizione crescente tra le donne con età avanzate, non più disposte a sopportare vissuti di violenze e maltrattamenti, sia psicologici, sia fisici».

I dati e le informazioni alla base dell'indagine sono tratte dalle schede di accoglienza compilate nell'anno 2003 dalle operatrici e avvocate volontarie della Consulenza Legale per ogni utente del Servizio. La ricerca, elaborata da Vanna Tori, coordinatrice dell'Associazione modenese, rappresenta un utile strumento di riflessione e analisi, soprattutto per quanti operano nel campo delle problematiche relazionali e familiari.

Per ulteriori informazioni: Associazione Gruppo Donne e Giustizia, Via del Gambero, 77 – Modena (Tel. 059.361861 - Fax: 059.374710 - eMail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).

Dati indagine: sono riportati nel dettaglio i risultati dell'analisi

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