Testamento biologico. Un giudice modenese ha detto si.
Da qualche tempo era nell'aria. Illustri giuristi l'avevano indicata come una strada già percorribile per uscire dall'empasse di un dibattito legislativo nelle sabbie mobili, quello sul testamento biologico.
Oggi, la risposta arriva da Modena, per la prima volta in Italia, un giudice tutelare ha recepito, in una ordinanza, che ha valore di legge per le parti la volontà di un uomo di nominare, fin da subito, la moglie come suo amministratore di sostegno, perché faccia valere la sua volontà sulle future ed eventuali cure di fine vita, in base alle indicazioni date, oggi, in una scrittura privata.
'La novità procedurale, ha chiarito, l'avvocato Maria Grazia Schiacchetti, consiste nell'aver riconosciuto ed istituito l'amministratore di sostegno, anche se non si configura oggi la sua necessità, perché la persona in questione è in buona salute'.
L'ordinanza si esprime anche rispetto alla questione, di attualità politica, se l'idratazione e la nutrizione debbano essere o meno lasciate all'autonomia del singolo cittadino o a quella del medico e sceglie la prima ipotesi.
Inoltre, il decreto del magistrato modenese, non solo è immediatamente esecutivo, ma i sanitari dovranno attenervisi, pena l'accusa di lesioni personali. Soltanto il soggetto dichiarante, in questione, potrà, se lo vorrà, modificare le sue dichiarazioni anticipate, comunicandolo al giudice tutelare, finchè sarà in grado di intendere e volere.
'L'ordinanza, infine, dimostra che una legge sul testamento biologico potrebbe non essere più indispensabile', prosegue l'avvocatessa, ma che al contrario, 'potrebbe essere utile evitare una brutta legge, come potrebbe essere quella che lasci al medico decidere il da farsi , sottraendo così autonomia al cittadino', conclude convinta Maria Grazia Schiacchetti.
Monica Soldano
Pagina pubblicata il 06 novembre 2008