Eluana Englaro, libera! Appello a Silvio Berlusconi

No all'accanimento politico su Eluana Englaro. Questo l'appello a Silvio Berlusconi del deputato pidiellino Benedetto Della Vedova, in sit-in davanti a Palazzo Chigi fino a domani, per scongiurare un errore politico e giuridico: l'annunciato decreto- legge 'blocca sentenza'.

Il Governo tenta un'azione di forza sulla volontà di Eluana Englaro e mostra i pugni contro la Corte di Appello di Milano e la Cassazione. Annunciato un probabile decreto legge blocca sentenza, in nome di un principio di cautela, rispetto alle presunte incertezze sulla qualità della morte di Eluana. Il Consiglio dei ministri lo discuterà domani. Queste le voci che si sono rincorse per tutta la giornata di oggi, fino a sera.

Fallito il primo stop del Ministro del Welfare Maurizio Sacconi. La sua circolare è stata superata dalle modalità con cui è stata organizzata privatamente e volontariamente l'equipe medica ed infermieristica di Eluana Englaro, presso la struttura La Quiete, di Udine. Tuttavia, le accresciute pressioni del Vaticano e dei politici vaticanisti hanno indotto anche il restio e l'eticamente 'anarchico' Silvio Berlusconi ad occuparsi della materia. Contrario a firmare quel decreto, secondo fonti ufficiose, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a cui ha fatto da eco, con una dichiarazione pubblica, il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini.

Oggi, la notizia di un imminente decreto legge ha suscitato il primo grido all' 'eversione' dai banchi del Senato, dove il costituzionalista. Stefano Ceccanti (Pd), è intervenuto nel dibattito in aula, sul decreto Giustizia, per far presente a tutti, ciò che stava accadendo.

Subito azzittito perché accusato di essere portavoce di voci e di comunicati stampa e non di atti definitivi del Governo. Più tardi, a Roma, davanti a Palazzo Chigi, la sede del Governo, alle 18, a quel grido ha dato corpo il deputato berlusconiano Benedetto Della Vedova (pdl). Economista, già europarlamentare Radicale con un lungo curriculum liberale, che ha a cuore la maggioranza del popolo del pdl e che ritiene un eventuale decreto legge contro Eluana Englaro, 'un errore politico, che allontanerebbe il Pdl anche dai grandi partiti europei liberali e moderati.'

Benedetto Della Vedova ostenta fiducia in Silvio Berlusconi. Si dice certo che quel decreto non si farà, ma ha deciso di restare tutta la notte, se occorre, davanti a Palazzo Chigi Non si capacita sulle conseguenze illiberali del decreto, che negando la volontà di Eluana potrebbe porre le basi per la negazione della volontà di tutti i cittadini, anche di quelli che, capaci di intendere e di volere, mettessero in futuro, nero su bianco, le loro direttive anticipate. Pregiudicando, così e per sempre, il dibattito parlamentare sul testamento biologico.

In realtà, il pidiellino, Benedetto Della Vedova da giorni si è convinto che la proposta di legge sul testamento biologico della Maggioranza, presentata in Commissione Igiene e Sanità dal relatore Calabrò (Pdl) proprio non va. 'E' un testo contro il testamento biologico. Lontano dalle posizioni del centro destra di soli tre anni fa e dal testo del senatore Antonio Tomassini, che al contrario, era privo di ideologie e avrebbe riconosciuto anche alla semplice ricostruzione delle volontà anticipate valore effettivo, proprio come nel caso di Eluana Englaro.

Tuttavia, in soli tre anni l'aria è cambiata. Lo ammette, suo malgrado, lo stesso Benedetto della Vedova. 'E' cambiato il rigore delle gerarchie vaticane, che su questi temi, oggi fanno un forte pressing sull'opinione pubblica, anche se nel mondo cattolico quella linea non è unanime ed i sondaggi raccontano un altro Paese.'

Della Vedova, è orgoglioso del simbolo del suo partito e lo espone sopra la scritta del cartellone che indossa e che chiede rispetto per Eluana. 'Rispettiamo la volontà di Eluana Englaro e della sua famiglia, ripete. 'Hanno già salito il monte del Calvario clinico e giudiziario', dichiara Della Vedova. Ed aggiunge: 'Rispettiamo la nostra Costituzione che ha riconosciuto, come legittima quella decisione'.

L'appello è rivolto a Silvio Berlusconi e al Governo. L'on Benedetto Della Vedova, si esprime con pacatezza, ma determinazione, incurante della pioggia che lo bagna. Solo, senza altri parlamentari al suo fianco, ma certo di rappresentare la maggioranza di quel 40% che si riconosce nel Popolo delle Libertà e che non può essere costretto in una 'camicia troppo stretta'.

L'auspicio è che qualcuno lassù, a Palazzo Chigi, domani lo ascolti.

Monica Soldano

Pagina pubblicata il 05 febbraio 2009

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