Alcol: binge drinking tra giovani e rischio minorenni , ma oltre a parlarne?
8 milioni di italiani hanno un rapporto con gli alcolici che mette a rischio la salute. Sono poi più di 4 milioni quelli che si dedicano al cosiddetto binge drinking.
A preoccupare sono i dati diffusi nel corso dell'Alcohol Prevention Day dall'Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS dell'Istituto Superiore di Sanità.
Il binge drinking è bere molto e in poco tempo e i dati sono preoccupanti, anche perché il fenomeno è in crescita tra i giovani senza escludere i minori.
Per molti sembra quasi uno stile di vita, socializzare ai concerti o durante un evento sportivo o in discoteca, passa attraverso un aumentato rischio di consumo alcolico prodotto da quella cultura che porta a bere fino ad arrivare all'intossicazione. Il fenomeno riguarda una popolazione che va dagli 11 a 25 anni.
Stando ai dati dell'Iss sono 1 milione e 300 mila i giovani, ragazze e ragazzi, che bevono in modo da mettere a rischio la loro salute. Consumano alcol sporadicamente, o in modo occasionale oppure tutti i giorni, ma sempre in modo da mettersi a rischio.
Questa è in sintesi la notizia, ma facciamo alcune riflessioni.
L'Italia è, insieme alla Norvegia, il Paese che consuma meno alcol in Europa. Certo, in Europa in generale si consuma troppo alcol, ma non solo in Europa.
L'alcol è una sostanza tossica che estraiamo dalla frutta marcia, e che altera le nostre percezioni nervose, e che deve venire smaltita dal fegato, che ne subisce sempre e comunque l'effetto aggressivo, tanto è vero che le transaminasi, enzimi che normalmente si trovano dentro le cellule, il giorno dopo aver bevuto alcolici, anche poco, sono alterate.
I giovani bevono, certo, ma anche gli adulti. Bevono le donne, nonostante escano sempre nuovi lavori scientifici che dicono che sono più esposte, perché lo metabolizzano peggio, e perché aumenta il rischio di tumori.
Bevono le donne in stato di gravidanza, tanto da aver scatenato una campagna shock in Veneto, con una foto di un embrione a mollo in un bicchiere di Spritz, intitolata "mamma beve, bimbo beve" che aveva l'obiettivo di ridurre i casi di neonati di basso peso.
Allora i giovani bevono, certo, ma al di là dell'effetto scandalo della notizia, che ci porta solo a scuotere la testa sulla gioventù di oggi, qualcuno ha voglia di cercare di ridurre davvero il consumo di alcol in questo Paese?
Lisa Canitano
15 aprile 2012