La vaccinazione anti meningococco C

La vaccinazione anti meningococco C, informazioni e spiegazioni

Cos'è il meningococco?

Questo batterio è presente normalmente nel naso e nella gola di molte persone senza causare malattia.

In alcuni casi, e per motivi ancora sconosciuti, esso può però causare meningite o sepsi, talvolta con un decorso fulminante.

Il meningococco è un batterio diffuso in tutto il mondo; ne esistono diversi sierotipi ma solo alcuni causano malattie invasive; tra questi i più frequenti in Italia e negli altri paesi Europei sono il B e il C.

Le infezioni gravi sono più frequenti tra i bambini di età inferiore a 5 anni, ma la malattia colpisce anche gli adolescenti e i giovani adulti.

Come viene trasmessa l'infezione?

L'infezione si trasmette attraverso le goccioline respiratorie, ma la contagiosità è molto bassa. Nelle persone che sono venute a contatto con malati di meningococco si può prevenire lo sviluppo della malattia attraverso la somministrazione di antibiotici specifici. Anche i bambini che frequentano il nido possono presentare una maggiore frequenza di queste malattie, perché hanno un maggior rischio di venire a contatto con il meningococco.

Quanto sono frequenti le infezioni da meningococco in Italia?

Ogni anno vengono segnalati circa 200 casi. Il maggior numero di casi si verifica nei bambini ed adolescenti.

Nel 2004 sono stati registrati 342 casi di meningite o sepsi meningococcica, di cui 176 (51%) nella fascia di età 0-14 anni. E' presente una forte stagionalità con picchi in inverno e primavera, soprattutto in seguito alle epidemie stagionali di influenza.

Chi dovrebbe vaccinarsi?

Il vaccino in commercio in Italia protegge contro il meningococco di tipo C, il più frequente in Italia. La vaccinazione anti-meningococcica C è raccomandata soprattutto per i bambini con deficit del sistema immunitario.

Ad oggi, è stata introdotta di routine per tutti i nuovi nati in alcune regioni italiane con frequenza elevata di questa patologia.

Quali sono i rischi della vaccinazione?

Le più comuni reazioni consistono in dolore, rossore, gonfiore e indurimento nel punto di iniezione per 1-2 giorni.

Possono inoltre essere presenti febbre di intensità moderata, sonnolenza, cefalea e senso di malessere generale.

In quali casi non può essere eseguita?

La vaccinazione è controindicata nei soggetti che hanno una reazione allergica grave (anafilassi) nei confronti del vaccino o dei suoi componenti.

La vaccinazione va rimandata in caso di malattia acuta importante.

Comune di Roma - Assessorato alle Politiche di Promozione dell'Infanzia e della Famiglia - Dipartimento XVI

Pagina aggiornata il 31/5/2006

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