Aborto, la piaga dell'obiezione di coscienza con punte dell'85% al Sud

Il numero dei medici obiettori di coscienza è elevato e mette sempre più a rischio l'applicazione della legge 194 che regola in Italia l'interruzione di gravidanza.

Ci sono Regioni, come il Molise, la Basilicata e la Campania, che superano addirittura l'85%. Questi sono solo alcuni dei dati contenuti nella Relazione 2012 sulla legge 194 invita ai presidenti di Camera e Senato dal ministro Balduzzi.

Ad obiettare non sono solo i ginecologi, anche tra gli anestesisti si registrano punte elevate al Sud con il 78,1% in Sicilia, 75% nel Molise e in Campania.

Le Regioni che invece fanno registrare il valori più bassi sono la Valle d'Aosta con il 26,3% e la Toscana con il 27,7%.

In genere tra i paramedici si contano meno obiezioni anche se restano alte in Sicilia con l'86,9% e in Calabria con il 79,4%.

Nel 2011 sono state 109.538 le interruzioni volontarie di gravidanza eseguite in Italia, con un calo del 5,6% rispetto all'anno precedete (115.981).

Nel 2010 il 46% degli aborti è stato eseguito al Nord, a seguire, in termini numerici c'è il Sud, il Centro e le Isole.

Il rapporto riporta anche i numeri relativi all'utilizzo della pillola abortiva (Ru486) che trova comunque ancora moltissime difficoltà. Nel 2010 solo il 3,3% delle interruzioni è stato eseguito con il metodo farmacologico, pari a 3.836 casi. Nei primi sei mesi del 2011 l'Ru486 è stata impiegata invece in 3.404 casi.

La relazione riporta inoltre il dato relativo alle donne straniere che nel 2010 hanno interrotto la gravidanza. Sono 38.331, il 34,2% del dato complessivo, praticamente più di una donna su tre.

C'è da notare infine, in relazione al numero dei ginecologi obiettori di coscienza, che dopo una crescita continua verificatasi negli anni che vanno dal 2005 (allora erano il 58,7%) al 2010 (69,3%), la situazione sembra essersi assestata.

Nello stesso periodo, gli anestesisti obiettori sono passati dal 45.7% al 50.8%, mentre il personale non medico è cresciuto da 38,6% al 44,7%.

"L'obiezione di coscienza è una piaga che minaccia l'applicazione di una legge dello Stato e l'autodeterminazione delle donne", dice Lisa Canitano, presidente dell'associazione Vita di Donna.

Per la ginecologa romana, "La 194 è chiara, i medici hanno diritto ad obiettare mentre le donne hanno il diritto ad usufruire del servizio. Come è altrettanto chiara quando dice che, in ogni caso, ogni struttura pubblica deve applicare la legge".

Per approfondire:

A Jesi l'obiezione di coscienza blocca la 194, coerenza dagli obiettori è chiedere troppo?

L'aborto è un diritto? Provate a giudicare voi se qui è ancora vero

Aborto. Interruzione di gravidanza. Come e dove. Il test?

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9 ottobre 2012

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