Il rapporto fra cancro orale e dieta è complesso

Alcuni specifici cibi dietetici o formulazioni sembrano causare il carcinoma orale a cellule squamose.

Ad esempio, in India e Asia, il masticare noci di areca, noci di betel, paan e gutka è stato correlato con lo sviluppo di cancro orale.

Tuttavia per altri cibi, la questione è più complessa. Come esempio, in uno studio su larga scala condotto in ospedale di 1387 casi elegibili e 1459 controlli di frequenza incrociata in cui numerosi cibi di stile Cantonese sono stati valutati, i risultati connessi alla causa di cancro erano misti. Il consumo di pesce salato stile Cantonese, verdure in conserva e carne conservata ha mostrato di aumentare significativamente il rischio di cancro nasofaringeo, con percentuali aumentate del 2,45 (95% CI, 2.03-2.94), 3.17 (95% cI, 2,68-3,77) e 2.09 (95% CI, 1.22-3.60), rispettivamente.

Al contrario, il consumo di frutta fresca è stato associato con rischio ridotto in un rapporto dose-dipendente (P=0.00) e il consumo di tè alle erbe stile Cantonese e zuppa di erbe a lenta cottura è stato associato con rischio diminuito.

Anche se non è un cibo, il consumo di alcol ha mostrato di essere associato con lo sviluppo del cancro orale, particolarmente quando assunto in combinazione con il fumo. La teoria è che l'alcol disidrata le pareti della cellula mucosa, aumentando la penetrazione dei cancerogeni del fumo nella mucosa. L'uso eccessivo di alcol può anche essere associato con un abbassamento della capacità del corpo di usare antiossidanti nel combattere lo sviluppo del cancro orale.

Tuttavia, l'evidenza suggerisce che il rapporto fra alcol e fumo può essere contrastato dalla dieta e specifici micronutrienti, sebbene l'evidenza sia limitata. Peridou e altri (2002) hanno pubblicato uno studio in cui 106 pazienti greci (una società con alta incidenza di uso di fumo e alcol) con carcinoma orale confermato e un uguale numero di soggetti controllati raggruppati per età e genere e informazione dietetica sono stati valutati per frequenza di cibo.

Dopo l'aggiustamento per numerose variabili, incluso il fumo di tabacco e il consumo di alcol, hanno scoperto che il consumo di cereali, frutta, prodotti caseari e lipidi sotto forma di olio d'oliva e micronutrienti incluso riboflavin, magnesio e ferro si sono rivelati inversamente associati con il rischio di carcinoma orale. D'altra parte, il consumo di carne era positivamente associato con il rischio. Questo studio suggerisce che il rischio di cancro orale in individui che fumano e bevono può essere potenzialmente modificato dalla dieta.

Marshall e Boyle (19996) hanno riferito sull'evidenza epidemiologica che lega nutrizione e cancro orale. L'evidenza caso-controllo suggerisce che alcuni cibi, incluso frutta e verdura, possono proteggere dal cancro orale. E' anche notato che gli effetti avversi di alcol e fumo, così come dell'igiene, possono essere contrastati da elementi dietetici, suggerendo un potenziale effetto protettivo di alcuni cibi. In un recente studio che pare sostenere l'effetto di riduzione di rischio di frutta e verdura sul carcinoma orale a cellule squamose, le verdure che sembrano essere protettive includono aglio, carote, verdure verdi, verdure crucifere e pomodori e il massimo beneficio cresce quando questi cibi sono mangiati crudi.

Queste scoperte sono ulteriormente supportate da una meta-analisi comprensiva di 16 studi (15 studi di controllo casi e uno studio di gruppo che rientrava nei criteri di inclusione) in cui l'effetto del consumo quotidiano di frutta o verdura è stato valutato per il rischio relativodi cancro orale.

Gli intervalli di confidenza combinati analizzati suggerivano che ogni porzione di frutta consumata in un giorno riduceva significativamente il rischio di cancro orale del 49%. Per il consumo di verdura, la riduzione riduzione di rischio era del 50%. Tuttavia, come per i rapporti fra frutta e cancro orale, le analisi suggerivano che il tipo di frutta consumato (consumo di frutta citrica contro altri tipi di frutta) e l'intervallo di recall dietetico (un argomento metodologico) sembravano influenzare il rischio relativo.

Questa meta-analisi soffriva di molte deficienze, come eterogeneità dello studio (popolazione, disegno dello studio, richiamo dei soggetti, analisi dei dati). Inoltre, c'erano problemi potenziali nell'usare come termine di definizione "cancro orale", che, come sottolineano gli autori, avrebbe potuto includere un gruppo eterogeneo di neoplasie.

La letteratura suggerisce anche un effetto potenziale degli integratori nutrienti sul rischio di cancro orale. Dennert e altri (2011) hanno studiato l'effetto di vari integratori su diversi tipi di cancro.

Il selenio è un antiossidante che si asserisce sia protettivo rispetto al cancro. Quarantanove prove osservazionali prospettiche e sei controllate randomizzate riguardo al selenio e diversi tumori sono state analizzate e incluse nell'analisi. I precedenti dati epidemiologici suggeriscono che l'integrazione di selenio può essere associata con una complessiva riduzione di incidenza di cancro e mortalità, con maggiore riduzione del rischio nei maschi. Tuttavia, questa analisi ha riscontrato poca evidenza nel sostenere l'uso del selenio nel ridurre il rischio di cancro.

In contrasto, il rapporto fra selenio, zinco e cancro orale è stato confermato da almeno uno studio casi – controllo che coinvolgeva 379 casi e 514 controlli. Gli uomini con cancro orale sono stati riscontrati avere minori concentrazioni nelle unghie di zinco e selenio nelle unghie tagliate, ma questo non era il caso tra le donne.

Il fumo era associato con minori livelli sia di zinco che di selenio. Dovrebbe essere sottolineato, tuttavia, che la potenziale utilità dell'integrazione di selenio possa fare effetti diversi legati al tipo di selenio integrato (sali o organico), alla nutrizione generale, allo stato di nutrizione, alle abitudini dietetiche (es. fumo e alcol), ad altri fattori di stile di vita e al dosaggio. Il metabolismo del selenio può anche variare a seconda del sesso. Queste variabili potenzialmente confusive devono ancora essere studiate attraverso una ricerca maggiormente appropriata.

Altri antiossidanti, dia quel che si dice, sono d'aiuto nel prevenire il cancro orale, forse proteggendo il DNA della cellula dagli effetti degli enzimi ossidativi. In uno studio su percorsi dietetici basati sui nutrienti e sul rischio di cancro alla testa e al collo basato su dati di 5 studi casi-controllo che coinvolgevano più di 2452 casi e 5013 controlli, Edefonti e altri hanno riscontrato che il percorso di consumo dietetico "vitamine antiossidanti e fibre" era inversamente relazionato al cancro orale e faringeo (OR=0,57; 95% cI, 0,43-0,76 per il più alto contro il più basso punteggio quintile). Inoltre, il percorso dei grassi era inversamente associato con il cancro orale e faringeo (OR=0,78; 95% cI, 0.63-0.97).

L'integrazione di antiossidanti come mezzo per ridurre il rischio di cancro è stato valutato in studi umani e animali. L'evidenza accumulata suggerisce che diverse sostanze antiossidanti possono abbassare il rischio di cancro e possono essere incorporate come integratori. Le sostanze antiossidanti disponibili con qualche validazione sperimentale includono vitamina E (alfa-tocoferol (non ipsilon-tocoferol) e i carotenoidi (beta-carotene, alfa-carotene, criptoxantina, luteina e licofene).

Dovrebbe essere tenuto in considerazione che le prove cliniche più recenti su larga scala randomizzate hanno raggiunto conclusioni inconsistenti riguardo agli antiossidanti e il loro potere nel prevenire il cancro. Ciononostante, i cibi che potrebbero essere raccomandati ai pazienti a rischio (es, fumatori e consumatori di alcol) perché hanno sostanziali proprietà antiossidanti includono i seguenti:

  • Beta-carotene – Patate, carote, melone, zucca, albicocche, zucchine, mango e alcune verdure verdi a foglia (cavoli, spinaci, kale)
  • Vitamina A – Fegato, patate dolci, carote, latte, tuorli d'uovo e mozzarella
  • Vitamina C – Frutta, verdura, cereali, manzo, pollame e pesce
  • Selenio (un minerale) – Riso, grano, carni, pane, noci del Brasile
  • Anche il caffè può contenere antiossidanti.

In uno studio che valutava l'attività enzimatica antiossidante nella saliva fra pazienti con cancro orale e cisti odontogeniche in confronto a controlli in salute, i soggetti con cancro orale sono stati riscontrati avere minore capacità totale antiossidante e attività di peroxidasi salivare e dismutasi super ossida nella loro saliva rispetto ai controlli. L'evidenza è stata anche interpretata come suggerire che i minori livelli antiossidanti nella saliva fra i soggetti con cisti odontogeniche possano indicare un ruolo degli antiossidanti nello sviulupo di tumori (trasformazione neoplastica) che si formano all'interno di queste strutture.

Un altro aspetto della dieta e cancro orale è la gestione della malattia. Le radiazioni e la chemioterapia possono causare grave deteriorazione della mucosa e mucosite, ulcere e grave dolore orale; quindi, i pazienti che si sottopongono a trattamento per cancro orale e orofaringeo possono sperimentare un significativo disturbo nelle loro abitudini dietetiche e sotto-nutrimento o vera malnutrizione.

In uno studio di 120 pazienti con cancro orale, un terzo ha sperimentato profonde restrizioni di cibo dovute agli effetti collaterali della cura per il cancro, si è osservato che il 39% soffriva una condizione meno grave in cui non potevano mangiare meno del 50% dei cibi più comunemente consumati. Quindi, la pianificazione dietetica per pazienti sottoposti a cure per il cancro orale è estremamente importante nella gestione complessiva della malattia.

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