Aborto: il corpo delle donne è tema di campagna elettorale?

(Roma) Prosegue quotidianamente l'accesa disputa politica tra favorevoli e contrari alla revisione della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza, soprattutto dopo l'annuncio di legare la presentazione di una lista elettorale ad un tema così delicato sul piano etico e sociale, che appare del tutto strumentale".

Sono in molti/e a pensare che ''Non possono essere ancora le donne, con una limitazione dei diritti, a pagare il prezzo più alto di una campagna elettorale che si annuncia strumentale, demagogica e fintamente buonista su temi relativi alla persona e alla qualità della vita.

Gli elettori e le elettrici non chiedono l'abolizione della legge sull'aborto. Chiedono un Paese laico che assicuri diritti per tutti, a cominciare da quelli fondamentali della Costituzione, e non favori per pochi'', come sostenuto dalla consigliera regionale della Sardegna Maria Grazia Caligaris (Sdi - Partito Socialista). Per la Consigliera ''Il tema del rispetto della vita non può prescindere da quello della sua qualità e quindi dalla necessità di ampliare i diritti delle persone.

In Italia si parla di embrioni ma non si é mai affrontato il problema della definizione di cosa si intenda per accanimento terapeutico, né si considera che le donne vengono sistematicamente picchiate selvaggiamente, anche quando sono incinte, violentate e uccise il più delle volte da mariti e compagni.

Temo che i sistemi elettorali bi-partitici siano l'anticamera di governi conservatori, illiberali e ispirati al calcolo cinico di pochi privilegiati''. ''In Italia il vento del progresso, con riforme sociali e culturali per tutti a partire da chi ha meno diritti, ha smesso di spirare da almeno 15 anni'.

"Se pure le argomentazioni di Ferrara per la richiesta di una moratoria sulla legge 194 e sull'interruzione volontaria di gravidanza sono condivisibili - commenta Wanda Ciaraldi, dell'Udeur - farne tema portante di propaganda elettorale appare fuorviante e riduttivo.

Quando si parla di aborto non, si può dimenticare la tragicità e il dolore che la donna deve affrontare e sopportare in solitudine, ed e' compito delle istituzioni offrire i mezzi e il sostegno necessari a superare le difficoltà che la spingono verso tale decisione".

"Sicuramente e' compito della politica ' per Ciaraldi - valutare come viene applicata la legge 194, soprattutto riguardo l'aspetto della prevenzione, così come la possibilità di adeguarla alle nuove scoperte scientifiche. Ben altra cosa, invece e' usarla come bandiera per soli scopi propagandistici.

I valori vanno vissuti e non solo enunciati e sicuramente questo argomento merita ben altre riflessioni di quelle legate all'affanno e alla concitazione di una tornata elettorale".

Una tornata elettorale che sta usando il corpo delle donne senza vergogna, come continua a fare Giuliano Ferrara per la sua campagna elettorale, aggiunge Luana Zanella, vicepresidente dei deputati verdi, che poco ha gradito le ultime esternazioni del direttore del Foglio, che ancora ieri intervenendo a 'Sky tg24 pomeriggio', è tornato ad attaccare l'RU486, definendola il 'prezzemolo moderno', un "veleno farmacologico che si diffonderà nelle case, sarà in vendita in farmacia, ripristinando le caratteristiche dell'aborto clandestino, nel tinello e nella stanza da bagno".

Pietre scagliate contro uno strumento offerto dal progresso, afferma Zanella, definendo la contrarietà di Ferrara superflua e antistorica.

'Concentri la sua attenzione verso i veri drammi dell'umanità''' suggerisce la deputata verde, che comunque si dice certa che ''il paese saprà evitarsi la iattura di averlo come Ministro della Salute, come Ferrara si augura, e cercando di guadagnare consensi su questioni delicate con la sua lista 'Aborto' No grazie'''.

Attacca Ferrara anche il vicepresidente dei deputati di Idv, Fabio Evangelisti, secondo il quale ieri a Sky Tg24 Pomeriggio c'è stato "l`ennesimo esempio di come alcuni personaggi strumentalizzino la politica e le problematiche del paese per acquisire notorietà, magari potere e perché no, un posto in Parlamento".

"E così - commenta - mentre Giuliano Ferrara era impegnato su Sky Tg 24 a propinare le sue idee sul diritto all`aborto e sulla vita delle donne in Italia, a Firenze, una ventenne di origini cinesi combatte tra la vita e la morte in seguito ad un delicato intervento resosi necessario a causa di un aborto praticato clandestinamente.

Una pratica ignobile - prosegue Evangelisti - che, è utile ricordare, ha trovato nella legge 194 un valido agente debellante ma che ancora si annida tra le pieghe della nostra società.
Non v'è dubbio che qualsiasi legge possa essere migliorata e applicata in maniera più completa, ma è impensabile che in una situazione di questo genere, dove si ricorre ancora alle interruzioni di gravidanza clandestine, si voglia compiere un passo indietro di 30 anni, togliendo alle donne il diritto di scegliere come e se proseguire la propria gravidanza".

"A chi, come Ferrara, punta a questioni così delicate per guadagnare consensi, non resta che rivolgere un invito molto semplice: quello di andare a trovare la giovane cinese ricoverata al Careggi di Firenze", Conclude il vice capogruppo di IdV alla Camera.

Per la Ministra della Salute Livia Turco, "un programma politico serio deve sicuramente partire dalla promozione della vita, della famiglia, dalla promozione della responsabilità. Ma la situazione a cui siamo oggi di fronte é un'altra. E' l'uso strumentale di questi temi in campagna elettorale".

Secondo Turco, sui valori bisogna impegnarsi "tutti i giorni dell'anno: quando si decide la legge Finanziaria e si stabilisce quanto stanziare per la famiglia, per i consultori per la prevenzione dell'aborto. Non durante la campagna elettorale". Per Antonello De Pierro (Italia dei Diritti) tra i pochi uomini presenti alla manifestazione romana a difesa della 194, la scorsa settimana, tutte queste polemiche sulla 194 solo un pretesto per distogliere l'attenzione dai problemi reali del Paese, che sono altri e ben più gravi come testimonia ieri in Sicilia, la notizia dell'ennesima morte bianca.

Di parere diametralmente opposto è invece Franco Giordano, Segretario del Prc, che contesta l'unanimità' di vedute tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni sul fatto che i temi etici, compresa la questione dell'aborto, debbano essere tenuti fuori dalla campagna elettorale.

"La grande bugia che in questi giorni rimbalza dai vertici del Pdl a quelli del Pd assicura che non di politica si tratta. I leader di questi due partiti - scriveva Giordano nei giorni scorsi sul quotidiano Liberazione - concordano sull'opportunità di 'tener fuori' tanto spinosi argomenti dalla campagna elettorale. Attengono, si dice, a una sfera intima e privata".

"Riguardano - invece per Giordano- i princìpi etici del singolo individuo: bon ton impone di non confonderli con la politica o, peggio, con la campagna elettorale. E di cosa dovrebbe parlare la politica' Solo della sua insensata separatezza' Dell'autoriproduzione di se'' No. L'autodeterminazione delle donne, i diritti dei gay, le unioni civili, la bioetica rappresentano oggi uno dei principali fronti di uno scontro che e' tanto politico quanto culturale e sociale". "Non si tratta, e anche questo va detto chiaramente, di una bugia innocente.

Il leader del Pd -incalza il segretario di Rifondazione- sa perfettamente che nel suo partito, e a maggior ragione tra i suoi potenziali elettori, la genuflessione alle imposizioni della componente cattolica più integralista non sarebbe accettata facilmente. Non se ne deve parlare, soprattutto in campagna elettorale, perché la contraddizione e' troppo forte e perché la leadership del Pd sa di non poterla in alcun modo risolvere.

Dunque va nascosta". "Un ragionamento identico -continua Giordano- muove anche il leader della destra. Persino tra gli elettori di Forza Italia o di An, soprattutto ma non solo tra le donne, c'é chi non accetterebbe supinamente di veder negati i propri diritti, cancellate le conquiste degli ultimi trent'anni. Il nostro paese, su questi temi, é più avanti della sua rappresentanza politica.

Per fortuna". "Per questo riaffermare che la scelta sulla procreazione é un diritto inalienabile delle donne, uno di quelli 'senza se e senza ma', senza colpa né vergogna, non é affatto sintomo di ruvido e rozzo laicismo: e' il minimo indispensabile. Anche per queste ragioni é nata la Sinistra Arcobaleno", aggiunge.

"Per restituire alla politica la sua materialità, per renderla di nuovo carne e sangue invece che slogan e ideologia. Per riportare in testa ad ogni agenda le esigenze reali delle donne e degli uomini, le loro sofferenze, le loro necessità. E questo non é un argomento politico tra tanti. E', per me - conclude Giordano- l'essenza stessa della politica".

Anche Roberto Villetti del Partito socialista, è convinto che non possa rimanere fuori dell'agenda politica ed elettorale la difesa della 194, messa sotto attacco da chi vuole trasformare quelli che ritiene peccati in reati puniti dallo Stato". "Spero che Veltroni non si volti dall'altra parte - sottolinea Villetti - ma riconfermi posizioni più volte espresse su questa materia come in generale sui diritti civili.

Non esiste un diritto all'aborto, esiste invece un diritto delle donne ad una maternità consapevole - conclude - senza affiancare ai medici la polizia nelle sale parto, com'è successo a Napoli". Ancora, per Titti Di Salvo, capogruppo di Sinistra Democratica alla Camera, "E' curiosa la tesi secondo cui va lasciata fuori dalla campagna elettorale la discussione sulla 194, cioè sulla laicità dello Stato e l'autodeterminazione delle donne. Così come sulla moratoria dell'aborto, cioè sulla criminalizzazione delle donne 'assassine'".

"E' come dire - per Di Salvo - che quello che un partito pensa di fare su questi temi, laicità, libertà, dignità, diritti civili, non influenza il voto dei cittadini italiani. Non è così, alle donne italiane, e non solo a loro, interessa molto, così come hanno dimostrato le manifestazioni della scorsa settimana in tutta Italia".

"Ci sembra incredibile - conclude l'esponente arcobaleno - che partiti che ambiscono al governo del Paese pensino, per evitare imbarazzi, di togliere dalla campagna elettorale temi che riguardano la vita concreta delle persone, altro che temi etici: il Partito Democratico rifletta".

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Pagina pubblicata il 20 febbraio 2008

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