Rischiare il carcere per essere cittadini

Decreto Sicurezza, finire in galera per sentirsi cittadini. Non lasciamo ai fascisti la difesa dei diritti di chi vive nelle periferie, non lasciamo che rischino la prigione per sentirsi cittadini a pieno titolo.

Nel 1999 fu depenalizzato il reato di blocco stradale. Questo vuol dire che quando manifestavi, quando c’era un assembramento, non rischiavi la prigione.

Cosa è successo invece con il governo Lega-5Stelle? Che nel Decreto Sicurezza viene reinserito il reato di blocco stradale, questo vuol dire che se si scende in piazza si può essere arrestati e condannati alla galera.

A Roma dei cittadini sono scesi in strada ed ora rischiano anni di carcere. Perché protestavano? Ebbene, nelle case popolari non c’era il riscaldamento, perché di notte non riuscivano a dormire al gelo. Sono quindi scesi in piazza per chiedere il riconoscimento di un elementare diritto, quello di poter dormire al caldo e di non morire di freddo.

Quelle persone sono state denunciate e rischiano il carcere. Grazie alla protesta sono iniziati i lavori di sistemazione dell’impianto di riscaldamento, avevano ragione, ma il Decreto Sicurezza - che non viene smontato dall’attuale governo Pd-M5S - sta ancora lì e prevede il carcere.

Come è in prigione Nicoletta Dosio per la sua protesta contro il TAV.

Questa è una società sempre più repressiva, della quale nessuno si occupa, noi di Potere al Popolo continuiamo a dirlo. Il Comitato Popolare di Casal Bruciato, la Rete Popolare Tiburtina e ASIA USB, organizzano a Roma un’assemblea ed una conferenza stampa con gli abitanti del quartiere sabato 15 febbraio 2020, alle 11,30 in Piazza Balzamo Crivelli affinché sia possibile continuare a protestare, continuare a scendere in piazza per chiedere i più elementari diritti.

Noi ci siamo, Potere al Popolo li appoggia, è in tutte quelle periferie in cui non c’è più nessuno per stabilire legami di lotta e di condivisione con le persone che hanno diritto a vivere nelle case popolari, che hanno il diritto ad essere regolarizzate. Perché quando si parla di chi ha diritto- e di nuovo nel Decreto Sicurezza c’è il carcere per chi occupa - noi dobbiamo pensare che il problema vero è che mancano le case popolari, non che chi occupa è un delinquente e va carcerato.

Esiste la necessità e la possibilità di avere case popolari per tutti quelli che ne hanno diritto, i legittimi assegnatari e gli occupanti che si trovano in condizioni difficilissime. Noi ci siamo perché le periferie non vanno lasciate sole a se stesse. Le case popolari sono dentro alle periferie, i militanti di Potere al Popolo vivono nelle periferie e se ne occupano condividendo con la popolazione i rischi e le lotte.

Noi ci siamo, anche per questo ci presentiamo alle elezioni, per avere un posto in Parlamento, per dare voce a queste persone. Non lasciamo ai fascisti la difesa dei diritti delle persone in difficoltà nelle periferie, non lasciamo che rischino la prigione per sentirsi cittadini a pieno titolo.

Elisabetta Canitano, presidente di Vita di Donna, candidata per Potere al Popolo alle elezioni suppletive del collegio Roma 1 del 1 marzo 2020

7 febbraio 2020

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