Contraccezione gratuita, l'Aifa prende tempo

L’AIFA, Agenzia italiana del farmaco, ha scelto di rimandare la decisione a proposito della gratuità della pillola contraccettiva fino a 25 anni.

Aifa Contraccezione

Se ne riparlerà a novembre, quando saranno nominati i nuovi vertici AIFA, di gradimento del nuovo governo.

Bisogna ricordare che sotto il Ministero di Beatrice Lorenzin, attuale coordinatrice del forum tematico per le politiche sanitarie del PD, furono messe in fascia C, le ultime due pillole prescrivibili rendendole tutte a pagamento, con il risultato di mettere in gravi difficoltà le persone con basso reddito.

Da allora, sia i movimenti delle donne che gli operatori sanitari dalla loro parte si sono rivolti al Ministero più volte per richiedere la gratuità della contraccezione, senza risultato.

Solo il conflitto infatti paga, e questa decisione sembrava precipitare dopo che le studentesse hanno fatto diventare il problema virale.

Alla fine la decisione è saltata del tutto e rimane in piedi il tavolo tecnico della Regione Lazio per la contraccezione gratuita dai 15 ai 19 anni. Scelta di età veramente discutibile.

Attualmente ricevono la contraccezione gratuita le donne fino ai 25 anni della Toscana, dell’Emilia Romagna e della Puglia. Il Piemonte aveva una legge che è stata definanziata dal governo leghista.

Noi di Vita di Donna diciamo con forza che è solo un inizio. Noi vogliamo la gratuità della contraccezione per tutte le età, come previsto dalla legge 405, per la contraccezione ormonale e per tutti gli altri mezzi contraccettivi.

La spirale, che si può mettere anche alle minori nei Consultori, e la spirale medicata, che non è solo un contraccettivo ma e che trova indicazioni anche mediche, di cura e che le donne prive di risorse economiche il più delle volte non si possono permettere, finendo con dover accettare di togliere l’utero. La spirale come contraccezione d’emergenza, che deve poter essere utilizzata dalle donne.

L’impianto contraccettivo, mezzo non nuovo ma di recente diffusione.

Chiediamo che sia aumentata la rete dei Consultori come prescrive il Progetto Obiettivo Materno Infantile e chiediamo che venga assunto il personale in modo da rilanciare la sanità pubblica, che è diventata inconsistente nelle periferie e nei quartieri disagiati.

Ricordiamo che il Lazio è sotto tutti i parametri nazionali, dal numero di Consultori alla quantità di operatori, all’attrattività per le persone.
Chiediamo che tutte le persone abbiano diritto a essere curate da medici non obiettori quando chi paga è lo Stato.

Sempre sotto il Ministero Lorenzin è stata aumentata fino a 10.000 euro la multa alle donne per aborto clandestino. Un’inutile crudeltà nei confronti delle donne più fragili, che chiediamo venga abolita.

Questa è solo una partenza. Chiediamo che tutti i contraccettivi vengano prodotti da un’Azienda nazionale in modo da evitare le speculazioni economiche su quest’argomento.

Anche la battaglia per l’aborto libero, gratuito, sicuro, secondo le più recenti linee guida si inserisce nei diritti riproduttivi.
Chiediamo inoltre regole chiare per la sterilizzazione chirurgica maschile e femminile che attualmente viene rifiutata perché sarebbe soggetta a obiezione di coscienza.

Le donne, tutte le persone hanno diritto a ricevere gratuitamente, proprio come le cure, i mezzi per le loro libere scelte riproduttive.
Faremo opposizione senza tregua alla Meloni, alla sua ostilità all’autodeterminazione delle persone.

No al carovita, no alla privatizzazione della sanità e della scuola. No alla guerra. No all’agenda Draghi.
La nostra lotta sarà senza tregua. Noi continueremo a batterci, solo il conflitto, solo la lotta paga.

Qui il video con il commento di Elisabetta Canitano

Elisabetta Canitano

10 ottobre 2022

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