Due brevi storie di sanità nel Lazio

LA PRIMA. Una malata oncologica, affetta da mieloma multiplo, sottoposta a chemioterapia e con riconoscimento di invalidità al 100% da parte dell'INPS, necessita, a causa di fratture vertebrali correlate alla malattia, di un busto ortopedico da indossare per l'intera giornata e in mancanza del quale ha grosse difficoltà di locomozione e non può cominciare la fisioterapia riabilitativa.

Malasanità

Il busto costa alcune centinaia di euro, sicché sia l'ortopedico sia il rivenditore dal quale si reca per acquistare il presidio le suggeriscono di rivolgersi alla propria ASL per ottenerlo. La signora, per la quale ogni spostamento è comprensibilmente causa di difficoltà, si reca presso la ASL Roma 2 e apprende che l'Ufficio Assistenza protesica è aperto settimanalmente solo per alcune ore, in due giorni di mattina e in un giorno di pomeriggio.

Ritorna in uno dei giorni indicati, porta con sé alcuni documenti e chiede di essere ricevuta. Non ci sono altre persone né in attesa né nello studio del medico, che però non la riceve e incarica l'addetto alla sorveglianza di invitarla a trasmettere via mail la richiesta e la documentazione di supporto.

Il sorvegliante assicura che entro quindici giorni verrà contattata telefonicamente per la definizione della pratica. Il giorno successivo, 12 agosto, la signora invia all'indirizzo che le è stato fornito una mail di richiesta della protesi, allegando la documentazione necessaria. Segue il silenzio assoluto.

Ma si sa, è Ferragosto...

Il 6 settembre, considerato che nessun numero telefonico risulta noto per contattare l'ufficio in questione, la signora invia una nuova mail, rappresentando il disagio nel quale si trova e chiedendo un riscontro sollecito. Niente, silenzio tombale. Domandina: cosa deve fare questa cittadina prima di essere costretta a rivolgersi alla Procura della Repubblica?

LA SECONDA. Ad un signore di 83 anni, cardiopatico e affetto da parecchie patologie, il cardiologo prescrive una polisonnografia per verificare l'esistenza di apnee notturne.

Dal Cup Lazio il signore apprende che non risultano in tutta Roma disponibilità per l'esame, né a breve né a medio né a lungo termine.

Provare a richiamare, chissà. Privatamente, cioè a pagamento, l'esame risulta prenotabile in pochi giorni. Al Presidente della Regione Lazio e al suo Assessore alla Sanità, sempre inclini ad enfatizzare i propri successi, domando: tutto bene, secondo voi?

PS

Ci sono altre storie, naturalmente.

Elisabetta Canitano

25 ottobre 2022

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