La gravidanza tra 37 e 41 settimane, verso il parto

La gravidanza tra 37 e 41 settimane

Verso  il  parto. La gravidanza tra 37 e 41 settimane

Anche se il giorno preciso della nascita non è prevedibile, la maggior parte dei bambini nasce intorno a 40 settimane di gravidanza. Questa è una data teorica calcolata a partire dal primo giorno dell'ultima mestruazione.

In realtà il momento della nascita può variare anche di 4/5 settimane rispetto alla data teorica calcolata; infatti si considerano a termine le gravidanze tra le 37 settimane +0 giorni e le 42 settimane +0 giorni.

In quest'ultimo periodo il bambino perfeziona la maturazione di alcune funzioni (es. capacità di respirare), acquisisce peso e si posiziona per il parto.

La mamma, a partire da 38 settimane, generalmente respira meglio perché "l'addome si abbassa" e comincia a percepire contrazioni di preparazione al travaglio. Le modificazioni che caratterizzano questa fase, per la maggior parte delle gravidanze, portano fisiologicamente all'inizio del travaglio.

Se appaiono segnali come edemi (gonfiore) alle gambe, ai polsi, al viso, perdite di sangue o di liquido amniotico, dolori allo stomaco, disturbi della vista o altra sensazione percepita come disturbante, o se non sono percepiti gli abituali movimenti del feto, è importante andare al più presto presso il Punto Nascita per escludere condizioni di rischio materno e/o fetale.

Il piano assistenziale previsto per questo periodo tiene conto delle caratteristiche e delle necessità individuali (es. primipara o pluripara) e viene realizzato in collaborazione tra il Punto Nascita prescelto e i professionisti che hanno seguito la gravidanza.

In previsione di un taglio cesareo programmato vengono prenotati gli esami pre-operatori e la visita anestesiologica secondo l'organizzazione prevista in ciascun Punto Nascita.

Nelle gravidanze che proseguano oltre le 41 settimane (cioè da 41 settimane +0 giorni) o in quelle in cui si manifestino specifiche indicazioni cliniche, si rende necessario il monitoraggio della gravidanza con l'esecuzione della cardiotocografia (tracciato per la valutazione del benessere fetale) e della valutazione ecografica della quantità del liquido amniotico (AFI).

Inoltre può essere proposto lo "scollamento delle membrane" allo scopo di ridurre la necessità di induzione farmacologica del travaglio.

Lo scollamento delle membrane avviene durante la visita vaginale e può provocare fastidio, dolore, lieve sanguinamento e può essere causa della rottura accidentale delle membrane.

L'induzione vera e propria consiste nel far cominciare il travaglio attraverso l'utilizzo di farmaci (prostaglandine per via vaginale, ossitocina per via endovenosa) oppure senza utilizzo di farmaci, cioè con l'amnioressi (rottura strumentale delle membrane amniotiche).

Generalmente il travaglio viene indotto entro 42 settimane +0 giorni perché il proseguimento della gravidanza risulta essere più frequentemente associato a condizioni di sofferenza e mortalità fetale.

Cosa preparare per l'ospedale in attesa del parto

  • Agenda di Gravidanza;
  • documenti d'identità;
  • Tessera sanitaria; per le donne straniere di Paesi appartenenti all'Unione Europea, tessera TEAM/ENI;
  • per le donne appartenenti a Paesi extracomunitari e senza permesso di soggiorno, codice STP (Stranieri Temporaneamente Presenti) che è rilasciato dai servizi ISI (Informazione Salute Immigrati):
  • effetti personali per mamma e bambino consigliati dal Punto Nascita  prescelto;
  • pieno di carburante nella macchina e voucher per il parcheggio.

Quando andare in ospedale per il parto

  • quando le contrazioni sono regolari per intensità, frequenza e durata da almeno un paio di ore;
  • quando avviene la perdita delle "acque" (di liquido amniotico), specie se il colore del liquido non è chiaro (verde, marrone o giallino) è importante andare subito in ospedale;
  • quando le perdite di sangue sono maggiori di qualche goccia;
  • in tutti i casi in cui si abbiano dubbi.

Scarica il pdf dell'Agenda di Gravidanza

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