Abolizione di alcuni certificati in Regione Lombardia

La Regione Lombardia abolisce l'obbligo di presentare alcuni certificati ritenuti ormai obsoleti o inutili dal punto di vista preventivo.

La Regione Lombardia abolisce una serie di certificati sanitari che ora sono rilasciati dalle Asl, ritenuti non più utili o legati ad esigenze ormai superate per la tutela della salute. Questi i certificati che non dovranno più essere richiesti o rilasciati da Servizio sanitario regionale.

  • Il Certificato di sana e robusta costituzione (largamente richiesto negli istituti scolastici e in particolare per gli Istituti magistrali e addirittura risalente al Regio decreto del 1925).
  • Il Certificato di idoneità fisica per l'assunzione nel pubblico impiego, nella scuola e per l'assunzione dei minori. Tutte certificazioni superate dall'entrata in vigore della 626 del '94 la normativa in materia di sicurezza sul lavoro che prevede appunto nuove e specifiche documentazioni di idoneità fisica, specifica o generica, al lavoro. In questo caso il certificato dell'Asl sarebbe un inutile doppione.
  • I Certificati di idoneità psicofisica richiesti per la frequenza di istituti professionali o corsi di formazione professionale, la cui utilità risulta del tutto discutibile e discriminante nei confronti dei ragazzi che scelgono altre strade formative e viene soppresso.
  • Il Certificato per la vendita dei generi di monopolio, creato nel '57 e che era legato alla vendita di prodotti sfusi che ancora si verificava in quegli anni.
  • Il Certificato di idoneità sanitaria per i parrucchieri che viene superato dalle disposizioni più recenti in materia di artigianato.
  • Il Certificato che attesta l'esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie, superato dall'autocertificazione.
  • Il certificato per l'esonero dalle lezioni di educazione fisica e per l'ammissioni dei ragazzi ai soggiorni di vacanza, che viene ora rilasciato dal medico di medicina generale o dal pediatra.
  • Il Certificato medico di riammissione degli alunni a scuola per le assenze superiori ai 5 giorni, considerato solo un onere per la famiglia e invece, con le conoscenze attuali sulle fasi di contagiosità delle malattie infettive, di scarsa utilità dal punto di vista epidemiologico.

Un capitolo del progetto di legge che ora passa all'esame del Consiglio è dedicato al personale impiegato nella produzione, preparazione e somministrazione di alimenti.

Niente più obbligo del libretto di idoneità sanitaria, ma corsi di formazione prima dell'inizio dell'attività e successivamente ogni due anni su come trattare gli alimenti.

L'abolizione del libretto sanitario è dettata da alcune considerazioni: il limite di un esame annuale alla ricerca di alcuni agenti patogeni come per esempio la salmonella, per malattie come il tifo e il paratifo che nella nostra regione sono scomparse da tempo, ma soprattutto che il rischio di 'contagio alimentare' è legato più alla produzione, alla conservazione, alla preparazione dei cibi e l'operatore diventa un 'anello irrilevante' come soggetto diretto nell'eventuale catena di contagio.

Dott. Cristiano Ravalli

Medico Chirurgo - Odontoiatra - Specialista in Medicina del Lavoro Esperto del Ministero della Salute per il Programma E.C.M. Consulente Tecnico del Tribunale di Milano n. 9847 Piazza Gerusalemme, 4 - 20154 - Milano Tel./Fax 02/3452021 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pagina aggiornata il 28/8/2006

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