I pidocchi e la pediculosi: come liberarsene, cause e cure

I pidocchi sono degli insetti in grado di infestare gli uomini e gli animali. Il pidocchio che attacca l'uomo proviene dalla specie Pediculs Humanus e Pthirus Pubis.

Il Pthirus Pubis, chiamato comunemente piattola, vive e si riproduce tra il pelo del pube, delle ciglia e delle sopracciglia.

Il Pediculus Humanus, detto anche pidocchio, infesta in primo luogo il cuoio capelluto, ha un ciclo riproduttivo che parte dalle lendini (uovo) fino a formare il pidocchio. Le lendini sono deposte in gran parte dietro le orecchie e sulla nuca, aderiscono al capello grazie ad una sostanza adesiva che secernono, si schiudono dopo una settimana.

Il pidocchio si nutre di sangue che aspira pungendo il cuoio capelluto, causando così un forte prurito. Il pidocchio se allontanato dalla testa, non avendo più nutrimento, muore dopo qualche ora.

Prevenzione.

Il modo più sicuro per prevenire l'infestazione da pidocchi è di osservare giornalmente lo stato del cuoio capelluto, nel caso si dovesse riscontrare la presenza di lendini, esse devono essere sfilate immediatamente. Questa operazione può essere fatta manualmente o aiutandosi con un pettine fitto bagnato di aceto caldo. L'aceto grazie al ph acido discioglie la sostanza adesiva che fissa le lendini al capello.

L'uso di antiparassitari a scopo preventivo non è consigliato perché sono moderatamente tossici e inefficaci. Il pidocchio non fa distinzione tra una testa appena lavata e una sporca.

Terapia.

Nel caso d'infestazioni da pidocchi è bene applicare uno shampoo o delle polveri antiparassitarie. È inutile ripetere l'applicazione prima di una settimana.

La pediculosi non è una malattia, non fa distinzioni tra classi sociali o tra persone che hanno più o meno cura della propria igiene.

Se un membro della famiglia è affetto da pediculosi è consigliabile controllare la testa a tutti. Quando è colpito un bimbo occorre avvertire immediatamente la scuola, in modo che anche gli altri compagni di classe siano controllati.

Consiglio del farmacista.

Il mercato offre una gran varietà di prodotti, sono tutti abbastanza sicuri ed efficaci se usati con attenzione e senza esagerare nelle applicazioni. Ritengo che lo shampoo, per la praticità d'uso, sia la forma farmaceutica da consigliare. Fare un'applicazione di balsamo dopo lo shampoo facilita la rimozione delle lendini, perché rende più facile l'uso del pettine fitto bagnato con aceto caldo.

Il Pidocchio approfondimenti

Il pidocchio ha piccole dimensioni, 2-3 mm, mostra un corpo appiattito di colore giallo-marrone, è dotato di sei arti alla cui estremità si trova un'unghia a forma d'uncino con la quale si fissa sul capello. L'apparato buccale è costituito da un rostro pungente atto alla suzione. Il rostro introdotto nella cute si fissa attraverso piccoli denti mobili.

Durante la puntura il pidocchio secerne una sostanza che ha la proprietà di anestetizzare la cute in modo da non infastidire l'organismo ospite e limitarne quindi qualsiasi reazione avversa. Il pidocchio inietta inoltre una sostanza anticoagulante che rende il sangue fluido durante la suzione che si protrae per diverse ore; la quantità succhiata è di circa 1 mg, un'enormità rispetto alla massa del parassita. Il pidocchio compie l'operazione descritta due volte al giorno e per tutta la durata della sua vita.

La testa presenta due piccole antenne che hanno il compito di rilevare la temperatura ed orientare il parassita nell'individuare: il cibo ed il partner. Il pidocchio presenta anche un rudimentale apparato visivo che probabilmente ha lo scopo di percepire soltanto le variazioni di luce, infatti la deposizione delle uova avviene al buio.

Le uova, resistenti a molti insetticidi, sono fissate alla radice dei capelli mediante una secrezione vischiosa insolubile all'acqua. La schiusa delle uova avviene dopo circa dieci giorni, il giovane pidocchio diventa riproduttivo dopo due settimane durante le quali compie tre mute.

L'aspettativa di vita del pidocchio è di venti giorni per il maschio e quaranta per la femmina. La giusta temperatura dell'organismo ospite è un fattore di vitale importanza, infatti il pidocchio abbandona immediatamente la testa in caso di forte rialzo termico.

L'efficacia della presa del pidocchio sul capello è fattore d'estrema importanza per la sua sopravvivenza, perché fuori dal suo habitat non avrebbe che poche ore di vita poiché morirebbe per fame e freddo. Il parassita, per assicurare la sopravvivenza della specie, ha dovuto sviluppare la sua capacità riproduttiva, infatti la femmina deponendo circa dieci uova al giorno per tutta la sua esistenza, può assicurarsi oltre trecento discendenti diretti.

In un mese ogni femmina può riprodursi in una discendenza complessiva di circa 45.000 individui, che dopo due mesi arriverebbero all'impressionante cifra di 6.750.000. Fortunatamente la realtà è diversa perché non tutti gli individui sopravvivono, altri sono eliminati con la spazzolatura o con il grattamento.

Il pidocchio è una delle poche specie viventi che non ha subito contraccolpi al variare del clima e delle abitudini di vita dell'uomo. Il cuoio capelluto è una piccola nicchia ecologica che ha subito solo minimi cambiamenti nel corso dei secoli; l'aumentato numero degli individui della specie umana ha costituito, per questi parassiti, un aumento sensibile opportunità di vita e riproduzione.

Le ragioni della recrudescenza di questa fastidiosa infestazione sono molteplici: la loro efficiente capacità riproduttiva; la dispersione nell'ambiente a causa di spazzolature, grattamenti, tuffi; l'uso promiscuo di baveri, poltrone, poggiatesta, cappelli, cuffie, pettini...; la capacità, se espulsi, di trovare un nuovo organismo ospite.

La probabilità di contagio viste le attuali abitudini di vita sono aumentate enormemente rispetto al passato, infatti la lunga permanenza in posti affollati (luoghi di lavoro, scuole, mezzi di trasporto, palestre....) non rientrava nelle abitudini di vita dei nostri progenitori. I bambini hanno maggiori probabilità di contagio per i loro giochi e per una più intensa vita sociale.

Aggiornamento

La pediculosi è un avvenimento molto comune in ambiente scolastico, essa non deve essere considerata coma causa di scarsa igiene. Spesso può provocare negli insegnanti e nei genitori fastidiosi imbarazzi. La causa della pediculosi dipende da un un piccolissimo parassita, lungo 2-3 mm, che vive unicamente sulla testa dell'uomo e si nutre del suo sangue.

La femmina depone 8-10 uova (lendini) al giorno, che si fissano fortemente ai capelli con una sostanza collosa. Dalle uova deposte in circa 20 giorni nasceranno una nuova generazione di parassiti. L'uso di prodotti ad uso topico contenenti permetrina (Nix crema fluida, € 8,26) può essere considerato il trattamento di prima scelta contro la pediculosi.

L'uso massiccio di prodotti antipediculosi sta rendendo i pidocchi sempre più resistenti sia alla permetrina sia agli altri antiparassitari, ciò ha portato a studiare altri approcci terapeutici. Lo studio Hipolito è stato eseguito al fine di valutare l'efficacia di trattamenti antipediculosi con singolo prodotto rispetto ad una associazione di due prodotti.

115 bambini, di età compresa tra 2 e 13 anni, sono stati assegnati ad uno studio comparato su tre gruppi: 39 sono stati trattati con creme alla permetrina 1%, due applicazioni per 10 minuti a distanza di una settimana l'una dall'altra; 36 sono stati sottoposti a terapia orale con trimetoprim/sulfametossazolo (Bactrim, Abacin, Eusaprim, Chemitrim, Gantrim), 10 mg/kg/die in due dosi al giorno per 10 giorni; in 40 è stato eseguito il trattamento di combinazione: applicazione creme all'1% di permetrina e trattamento orale con trimetoprim/sulfametossazolo. I controlli dei bambini sono stati eseguiti dopo 2 e 4 settimane.

Alla prima visita di controllo, i successi sono stati dal 79,5% tra i bambini trattati con crema alla permetrina 1%; l'83% tra quelli sottoposti a somministrazione orale di trimetoprim/sulfametossazolo; il 95% nel gruppo di trattamento combinato, locale (permetrina) ed orale trimetoprim/sulfametossazolo.

Alla visita della quarta settimana, i successi registrati negli stessi tre gruppi sono stati rispettivamente del 72%, 78% e 92%. Non si sono avuti rilevanti effetti collaterali, soltanto tre bambini hanno dovuto interrompere il trattamento a causa dell'insorgenza di rasch correlato all'uso di trimetroprim/sulfametossozolo.

Lo studio Hippolito ha dimostrato che l'associazione di permetrina con trimetroprim/sulfametossazolo è una cura più efficace della sola permetrina.

Ad essa conviene ricorrere quando i tradizionali trattamenti si sono dimostrati inefficaci. I possibili effetti collaterali del trimetropim/sulfametossazolo ne sconsigliano l'uso come trattamento di prima scelta. Il trimetroprim/sulfametossazolo assunto dal pidocchio attraverso il sangue succhiato agisce distruggendone la flora intestinale.

dott. Cesare Augusto De Silvestri

IN ARGOMENTO:

Attenzione alle uova dei pidocchi, possono resistere più tempo ai trattamenti

Pagina aggiornata il 22/5/2005

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