Mestruazioni abbondanti, meglio la spirale che i farmaci per bocca

Una ricerca pubblicata sull'American Journal Obstet Gynecol ha dimostrato che le donne che hanno mestruazioni troppo abbondanti e che hanno una diagnosi di iperplasia endometriale vengono curate meglio dalla spirale contenente progestinico che prendendo lo stesso progestinico per bocca.

E' stata fatta una revisione di 24 studi, per un totale di 1001 donne, che ha dimostrato proprio questo maggior effetto della spirale medicata.

E questo miglior effetto è stato soprattutto evidente nelle iperplasie complicate, piuttosto che in quelle semplici, a ulteriore conferma dell'efficacia.

Questa spirale è dunque una vera cura, anche se mantiene il suo effetto contraccettivo, come le spirali di rame.

In Italia succede ancora che le donne asportino l'utero in questi casi, nonostante questo le esponga a un rischio di complicanze chirurgiche che sarebbe possibile evitare, e alcune subiscono persino l'asportazione anche delle ovaie (tanto a che servono più?) con il risultato di provocare una menopausa chirurgica, improvvisa e spesso devastante, con sintomi invalidanti, sia fisici che psicologici.

Si è sentito persino dire "Perché si tiene tutti questi disturbi? Asporti tutto e poi prendiamo una terapia sostitutiva che le permette di controllare i disturbi".

E' intuitivo che l'inserimento di una spirale medicata, che riduce le mestruazioni fino spesso a farle sparire, consentendo alla donna di arrivare alla menopausa fisiologica senza problemi, è una modalità molto meno invasiva e con scarsissimi effetti collaterali.

Sono stati descritti aumento di peso e modificazioni dell'umore, ma sono rari, e comunque reversibili dopo la rimozione del dispositivo.

L'unico neo è il prezzo, ma si spera che le ASL si dotino in maggioranza (molte lo hanno già fatto) della possibilità di inserirla pagando solamente il ticket.

Se non lo si fa è chiaro che le donne prive di possibilità economiche sono costrette alla chirurgia, quella sì gratuita per loro, ma dannosa e molto più costosa per il Servizio Sanitario.

In altre parole, in questo caso, per risparmiare o per non aggiornarsi, si fa un danno all'utenza e si spende di più.

Lisa Canitano

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14 febbraio 2012