Visita ginecologica annuale, inutile nelle donne asintomatiche

Quando una ragazza diventa una donna, è iniziata ad un rituale annuale bizzarro e misterioso: la visita ginecologica annuale. Si toglie i vestiti, infila le sue braccia in un abito medico scollato dietro, si adagia su un lettino, e allarga le gambe.

Un dottore calza i suoi piedi in una coppia di staffe, osserva i suoi organi riproduttivi, inserisce uno speculum di freddo metallo, lo avvita aperto, e guarda dentro. 

Quando lo speculum è rimosso, il medico inserisce un dito o due, e fruga per sentire gli organi interni della donna. Qualche volta, le dita esaminano anche il suo retto.

Nel 2010, i medici hanno svolto 62,8 milioni di questi esami pelvici di routine su donne di tutta l'America. In totale, i controlli ginecologici costano agli USA 2,6 miliardi di dollari ogni anno.

E ancora, un nuovo studio pubblicato negli Annals of Internal Medicine riporta che non c'è una fondata giustificazione medica per il controllo annuale. Dopo avere rovistato quasi 70 anni di studi sugli esami pelvici, condotti dal 1946 al 2014, i ricercatori non hanno trovato prove che portino a qualche riduzione nella “morbilità o mortalità di ogni condizione” tra le donne.

Alla luce dello studio, l'American College of Physicians, una organizzazione nazionale di medici internisti ha creato un nuovo raggruppamento di linee guida che avvertono i medici che gli esami condotti su donne, altrimenti senza sintomi, possono “sottoporre le pazienti ad inutili preoccupazioni e ulteriori controlli” e possono  “causare ansietà, malessere, dolore, e disagio, specialmente in donne che hanno una storia di abuso sessuale”.

In un editoriale pubblicato anche negli Annals, i medici internisti George Sawaya e Vanessa Jacoby della University of California - San Francisco, concludono che l'esame pelvico è “diventato più un rituale che una pratica basata sull'evidenza”. Sawaya spiega che l'esame pelvico di routine è una tale "pietra angolare fondativa" della  ginecologia, che è arduo anche tracciare le sue origini. Il nuovo bollettino sollecita i medici ad un percorso inverso che sarà "molto controverso" spiega l'esperto che conclude: "Mi aspetto che a molti medici farà alzare le sopracciglia [n.d.t. dal disappunto]".

Proprio due anni fa, l'American College of Obstetricians and Gynecologists ha ammesso che “nessuna prova supporta o reputa l'esame pelvico annuale per le pazienti asintomatiche, a basso rischio”. Tuttavia, l'ACOG ha ripristinato il suo favore all'esame, scrivendo che “sembra logico”.

La  procedura - che è di prassi intrapresa presto negli anni dell'adolescenza di una donna e condotta annualmente - può aiutare nello “stabilire la relazione clinico-paziente” e provvedere “un eccellente opportunità per consigliare le pazienti sul mantenere uno stile di vita sano e ridurre al minimo i rischi per la salute”, riferisce ACOG. In altre parole, secondo ACOG, mentre l'esame ginecologico annuale potrebbe non essere vantaggioso in sé per sé, può essere una strategia utile per far sì che una donna vada dal suo dottore ogni anno per ricevere alcune informazioni necessarie sulla sua salute riproduttiva.

Queste raccomandazioni contrastanti - una dagli internisti, l'altra dai ginecologi - parlano degli effetti della cultura della vergogna sulla salute delle donne. Alcune donne, in particolare donne che sono state abusate, possono patire a causa degli esami intimi ansietà e dolore perché diventino meno propense a ritornare per esami futuri.

Ciò potrebbe dissuadere le donne dal rivolgersi al dottore quando hanno sintomi incerti o un innalzato rischio di tumore.  Inoltre, le donne che prendono le pillole anticoncezionali solitamente devono sottoporsi a un esame pelvico annuale prima che il dottore compili una prescrizione, il che potrebbe  impedire ad alcune donne di utilizzare questo metodo contraccettivo sicuro ed efficace. (L' ACP insiste che rinnovare una prescrizione di un contraccettivo orale non dovrebbe richiedere un esame ginecologico).

Intanto, altre donne soffrono una ansietà generalizzata riguardo ai loro apparati genitali e riproduttivi e la paura le spinge a vedere i loro dottori ogni anno e a sottoporsi a controlli che, risulta, non diranno loro davvero granché sulla loro salute.

Mentre i 70 anni di studi analizzati negli Annals dipingono un'immagine incompleta della piena efficacia che un esame pelvico può avere sul benessere di una donna,  suggeriscono che le visite possono produrre sia  “risultati falsi positivi” che “false rassicurazioni” tra le donne.

L'esame obiettivo ginecologico è proprio l'ultimo rituale della salute della donna ad essere riesaminato alla luce di nuove ricerche. Nel 2012, la United States Preventive Services Task Force e la American Cancer Society hanno rilasciato nuove raccomandazioni suggerendo che le donne dovrebbero sottoporsi a pap test di routine ogni tre anni, non una volta l'anno.

In Marzo, una commissione della Food and Drug Administration ha votato per rimpiazzare lo striscio vaginale - con il quale un medico raschia delle cellule dalla cervice che sono analizzate al microscopio per anormalità visuali - con un test HPV mirato ad identificare i ceppi del virus che più probabilmente conducono al cancro cervicale.

E nel 2009, l' USPSTF ha cambiato la sua posizione sulle mammografie di routine, raccomandando che le donne inizino a sottoporsi alle mammografia all'età di  50 anni, non 40, e che le facciano ogni due anni, non ogni anno.

I fautori delle visite ginecologiche annuali potrebbero dire che esse costringono le donne a cercare consiglio dai medici e ricevere informazioni vitali sulla loro stessa salute (anche loro, naturalmente, sostengono la sicurezza del lavoro dei ginecologi).

Ma sta diventando certo che questa linea di pensiero è autolesionista:  non c'è ragione per le donne di presentarsi ai loro dottori ogni anno se non si fidano neanche di ciò che è stato detto loro.

Visita ginecologica, quando, come e perché

Visita ginecologica, linee guida

di Amanda Hess

Traduzione di Marianna Bonina

20 luglio 2017

Medicina al femminile

5xmille

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